Bronzo veronese nel tennistavolo a Tokyo.
Arriva la prima medaglia nel tennistavolo per l’Italia alle Paralimpiadi di Tokyo, e a conquistarla è la veronese Michela Brunelli, di Bussolengo, in coppia con la pordenonese Giada Rossi. Le due ragazze sono arrivate terze nel torneo a squadre di classe 1-3 femminile, dopo aver ceduto in semifinale per 2-1 alla Cina.
Dopo la vittoria in doppio, le ragazze italiane perdono entrambi i singolari e devono accontentarsi del terzo gradino del podio. Ma è comunque una medaglia di grande prestigio, contro un avversario storico, e un nuovo alloro per lo sport paralimpico veronese.
“È stata tostissima, ma sono felicissima per questa medaglia sudata, meritata e sognata – racconta da Tokyo Michela Brunelli -. Ci siamo riprese quello che avevamo perso ai Giochi di Londra e di Rio, dove abbiamo dovuto accontentarci della medaglia di legno. Per questo con le thailandesi, l’altro ieri, eravamo tese, perché sapevamo che se non vincevamo avremmo portato di nuovo a casa un quarto posto. Oggi con le cinesi, invece, eravamo più rilassate, perché sapevamo che comunque saremmo salite sul podio. Abbiamo dato il massimo e fatto una bella partita sia nel doppio che nei due singoli. Due medaglie olimpiche sono comunque un traguardo fantastico”.
“Come festeggerò il bronzo? In vacanza con il mio compagno, perché per tanti mesi ho stretto i denti e lavorato sodo. Poi penserò al mio futuro agonistico, ma è difficile dire che smetto dopo una medaglia olimpica. Intanto penso che inizierò la preparazione per i Mondiali dell’anno prossimo. Poi, siccome l’appetito vien mangiando, comincio a guardare alle Paralimpiadi di Parigi. In fondo sono solo tra tre anni. E tre anni passano in fretta”.
“Michela, grinta e determinazione da vendere – è il commento immancabile del governatore del Veneto Luca Zaia – è alla sua quarta Paralimpiade dopo Pechino 2008 (dove conquistò l’argento), Londra 2012 e Rio 2016 (ambedue quarti posti), e prima di questi Giochi era ottava nel ranking mondiale.
Una potenza! Bravissima Michela, che porta a casa un bronzo meritatissimo che la ripaga dei due quarti posti di Londra e Rio. Anche qui – conclude il presidente – determinazione da vendere, cancellando dal vocabolario la parola ‘resa’”.