Progetto “Train to be cool”: la polizia a Lugagnano per incontrare i ragazzi dell'”Anna Frank” e parlare dei rischi degli ambienti ferroviari.
Crescono gli incidenti ferroviari tra gli adolescenti: per sensibilizzare i giovani a comportamenti più responsabili nasce il progetto “Train to be cool” (Allenati a essere tranquillo), che ha coinvolto anche le classi terze della scuola secondaria di I grado “Anna Frank” di Lugagnano e la polizia ferroviaria di Peschiera del Garda, con l’obiettivo di spiegare le insidie dell’ambiente ferroviario, dal non rispetto della linea gialla alla distrazione, dall’imprudenza alla diversa percezione sensoriale di suoni e distanze.
L’iniziativa, realizzata dal Ministero dell’interno, poi sviluppata su scala nazionale e sostenuta dal “Compartimento di polizia ferroviaria per Verona e il Trentino Alto-Adige“ ha la finalità di responsabilizzare i ragazzi, per la tutela della propria e altrui incolumità, e al rispetto della legalità, tenuto conto anche degli inevitabili risvolti penali.
Il tema è molto sentito nel territorio di Lugagnano, dopo i tragici investimenti di tre giovani lungo la linea ferroviaria che transita sul comune di Sona avvenuti nel 2003 e 2010, e le recenti segnalazioni di alunni in età scolare, avvistati sui binari dell’alta velocità della tratta Milano-Venezia.
L’incontro con la polfer.
Gli studenti dell’istituto comprensivo di Lugagnano hanno incontrato due assistenti capo della polfer di Peschiera del Garda: Andrea Gambaro e Maria Grazia Di Nuzzo. Attraverso la proiezione di filmati estrapolati dal sistema di video sorveglianza di alcune stazioni venete e altoatesine, i ragazzi hanno riflettuto su alcune pericolose bravate adolescenziali: manomissione di bombole antincendio, furto di martelletti, lancio di oggetti contro i treni, posa di ostacoli sulla tratta ferroviaria, attraversamento dei binari, selfie oltre la line gialla, train surfing, realizzazione di graffiti sulle vetture, danneggiamento delle vetture e altri atti di vandalismo.
“Spesso i giovani si ritraggono mentre sfidano la linea aerea dell’alta velocità incuranti dell’effetto arco elettrico o si filmano su un treno in corsa o mentre ascoltano musica seduti sulla banchina dei treni. Tutti gesti irresponsabili che hanno come unico obiettivo la visibilità attraverso la pubblicazione dei video sui canali social“.
Non è mancato poi il momento di condivisione degli aspetti relativi a borseggi, furti di bagagli, aggressioni e violenze avvenuti all’interno dello scenario ferroviario, i ragazzi hanno così appreso piccoli accorgimenti base, come non farsi distratte, non isolarsi, non reagire, chiamare subito il 112.