Svolta storica: l’ex ospedale di Soave torna ai soavesi e diventaun parco con parcheggio.
Giovedì 29 febbraio, svolta storica per l’est veronese: il trasferimento della proprietà dell’ex ospedale di Soave, dall’Ulss 9 al Comune. Questo passaggio, conclusione di un lungo e complesso iter amministrativo, mette fine a una questione aperta da vent’anni, quando la chiusura dell’ospedale S.Giovanni Battista diventò inevitabile a seguito dell’apertura del nuovo polo ospedaliero di San Bonifacio. Era il 2005.
L’area ospedaliera di 18mila metri, una volta fiorente, è diventata un luogo di degrado e abbandono, frequentato da persone senza fissa dimora e vandali. Il sindaco Matteo Pressi annuncia che questo degrado lascerà spazio a nuovi servizi per la comunità. Gli edifici saranno demoliti per fare spazio a un grande parco urbano finanziato dalla Fondazione Cariverona, che includerà anche un ampio parcheggio di circa 200 posti a servizio dei residenti e dei turisti.
Come diventa.
Questo spazio, seppur trasformato, nelle intenzioni dell’amministrazione continuerà quindi a essere un punto di riferimento per la collettività, senza fini speculativi edilizi, ma con un’attenzione particolare al turismo e ai servizi necessari, come parcheggi e toilette pubbliche, per supportare il crescente successo turistico di Soave.
Il futuro della villa storica, cuore dell’ospedale, è ancora da decidere. Comunque, il sindaco sottolinea che rimarrà in piedi come testimonianza del passato e dei sacrifici dei soavesi. L’atto notarile che sancisce il trasferimento della proprietà è stato firmato, ma porta con sé un momento di riflessione sulle storie e i valori della comunità.
I dettagli dell’operazione includono la cessione dell’area e degli immobili dell’ex ospedale al Comune di Soave per una somma di 825mila euro. La demolizione dei fabbricati collabenti aprirà la strada alla creazione del parco urbano, con frutteti, vitigni sperimentali e spazi dedicati alla flora e alla fauna delle zone umide, a scopo didattico e ricreativo.