La storia del castello di Soave: dalle origini ai giorni nostri

Il Castello Scaligero di Soave è una monumentale fortezza che si erge maestosa sulla cima di un colle, dominando Soave, racconta una storia ricca di colpi di scena . Questa imponente struttura militare, con le sue origini risalenti al X secolo, ha attraversato secoli di storia, passando di mano in mano tra diverse famiglie e dinastie che hanno lasciato la loro impronta indelebile su questo sito. Dalle invasioni ungheresi ai fasti degli Scaligeri, dai Visconti ai Veneziani, il Castello di Soave è stato testimone di numerose vicende che hanno segnato il destino dell’Italia.

La storia: le origini del castello di Soave.

Le origini del Castello di Soave risalgono probabilmente agli inizi del X secolo, durante le invasioni degli Ungheri, quando Berengario I, Re d’Italia, decise di erigere questa fortezza per difendere il territorio. I primi feudatari conosciuti furono i Sambonifacio, che tennero il Castello fino agli inizi del Duecento. Nel 1226, il fortilizio passò sotto il controllo di Ezzelino da Romano, per diventare poi, nel 1237, proprietà della famiglia feudale dei Greppi.

Il dominio degli Scaligeri

La storia del Castello di Soave è indissolubilmente legata alla potente famiglia degli Scaligeri, signori di Verona. Nel 1271, Mastino I della Scala riuscì a conquistare la fortezza, segnando l’inizio di un periodo di grande importanza per il Castello sotto il dominio scaligero. Mastino II della Scala, in particolare, rafforzò ulteriormente la struttura, restaurandola e ampliandola con la costruzione di una possente cinta muraria che circondava l’intero abitato di Soave.

Le lotte per il possesso del Castello

Negli anni successivi, il Castello di Soave fu al centro di numerose lotte per il suo controllo. Nel 1338, il generale delle truppe fiorentine alleate dei Veneziani, Rolando de’ Rossi da Parma, riuscì per breve tempo a impadronirsi della Rocca, ma dopo aspri combattimenti, il Castello fu ripreso da Mastino II della Scala. Con la caduta della Signoria Scaligera nel 1387, il Castello passò sotto il dominio dei Visconti di Milano e successivamente dei da Carrara, signori di Padova, finché nel 1405 la Repubblica di Venezia non riuscì a conquistarlo, dichiarandolo “Rocha Suapis utilissima nostro dominio”.

Il castello tra Veneziani e Imperiali

Il possesso del Castello di Soave continuò a essere conteso nei decenni successivi. Nel 1439, il Castello fu brevemente riconquistato dai Visconti di Milano, guidati da Niccolò Piccinino, ma i Veneziani riuscirono a riprenderlo poco dopo. Nel 1509, l’esercito della Lega di Cambrai, al comando dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, conquistò la fortezza, ma i Veneziani la riacquistarono nel 1510, dopo una rivolta guidata dalla popolazione di Soave.

Un periodo di relativa tranquillità

Dopo una lunga serie di scontri e assalti, il Castello di Soave entrò in un periodo di relativa tranquillità. Nel 1696, la proprietà del Castello e dei suoi terreni annessi passò alla nobile famiglia Gritti, che lo aveva in affitto dal 1556. Questa data segnò l’inizio del dominio privato della fortezza, che rimase nelle mani della famiglia Gritti e dei loro eredi fino al 1830, quando l’avvocato Antonio Cristani, nonno materno di Giulio Camuzzoni, ne divenne il proprietario.

Il restauro di Giulio Camuzzoni

Giulio Camuzzoni, Senatore del Regno e benemerito sindaco di Verona, si dedicò con grande passione e generosità al restauro del Castello di Soave a partire dal 1889. Dopo anni di abbandono e di utilizzo come fattoria, il vetusto maniero trovò in Camuzzoni un appassionato mecenate, che profuse ingenti energie e capitali per riportarlo all’antico splendore.

Caratteristiche architettoniche del Castello

Il Castello Scaligero di Soave è un tipico esempio di fortezza medievale, costituito da un maestoso mastio e da tre cortili di diverse dimensioni. Il primo cortile, l’ultimo in ordine di costruzione, risale al XV secolo ed è opera della Repubblica di Venezia. Nel secondo cortile, detto “della Madonna”, si trova un affresco del 1321 raffigurante la Vergine che protegge i fedeli inginocchiati. Il terzo e più piccolo cortile, il più elevato, presenta una soglia rialzata per ostacolare eventuali nemici in caso di attacco.

Il mastio e la caminata

Al centro del Castello si erge il grande mastio, luogo di estrema difesa ma anche, purtroppo, di tortura e prigionia, come testimoniano i resti di ossa ritrovati. Nella Caminata, la stanza centrale, sono esposti oggetti ritrovati durante i restauri, come monete romane e veneziane, frammenti di armi e strumenti di guerra provenienti da altri castelli.

La stanza dei ritratti

Una delle sale più affascinanti del Castello è la Stanza dei Ritratti, in cui sono custoditi cinque dipinti che raffigurano illustri personaggi legati alla storia del maniero, tra cui Mastino I della Scala, Dante Alighieri, Cangrande della Scala, Cansignorio della Scala e Taddea da Carrara.

Il ruolo strategico del Castello di Soave.

La posizione dominante del Castello Scaligero di Soave, arroccato sulla cima di un colle, ne ha sempre conferito un ruolo strategico di primaria importanza. Grazie alla sua conformazione e alla possente cinta muraria, il Castello ha svolto un ruolo fondamentale nella difesa del territorio e del dominio di volta in volta esercitato sui suoi possessori, diventando un simbolo della forza e del potere di chi ne deteneva il controllo.

Il Castello oggi: un patrimonio storico e culturale

Oggi, il Castello Scaligero di Soave è un prezioso patrimonio storico e culturale, aperto alle visite del pubblico. Grazie all’impegno e alla passione degli attuali proprietari, discendenti della famiglia Camuzzoni, l’antica fortezza è stata sapientemente restaurata e preservata, permettendo ai visitatori di immergersi in un affascinante viaggio nel tempo, alla scoperta delle vicende che hanno segnato la storia d’Italia.

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