Maltempo, Soave fa la conta dei danni: “Mai vista tanta acqua così”

Maltempo a Soave, la stima dei danni: finora sono 700 mila euro. Pressi: “servono interventi strutturali”.

Maltempo, la stima dei danni a Soave, uno dei comuni maggiormente colpiti dagli allagamenti che si sono registrati nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. La situazione emergenziale ha interessato in modo particolare tre quartieri della cittadina murata. La zona di via S. Lorenzo, la zona Cengelle-Poggio e la zona di via S. Matteo. Oltre queste, anche le frazioni collinari di Castelcerino e Fittà e la piccola frazione di Costeggiola, al confine con Cazzano di Tramigna.

In poche ore sul territorio, come spiega il sindaco Pressi, “sono caduti circa 200 millimetri di pioggia. Si tratta della quantità più alta mai registrata da quando esistono le serie storiche di rilevamento. Per fare un esempio, durante la grande alluvione del 2010 erano caduti 240 millimetri di pioggia ma spalmati su due giorni”.

Le piogge abbondanti, hanno portato con sé rilevanti conseguenze, alcune relative alla impossibilità per la rete fognaria di scaricare una così rilevante quantità d’acqua in poco tempo, altre dovute a frane e rotture arginali.

Zona di via S. Lorenzo.

Come rileva il sindaco Pressi: “Nella zona di via S. Lorenzo il problema è stato rappresentato dalla quantità d’acqua in sè e per sè. La nostra rete fognaria, ma credo sia così in ogni comune, nonostante l’elevata manutenzione, non è progettata per gestire un simile stress. I video testimoniano che le caditoie hanno continuato a smaltire le piogge, ma ovviamente in misura insufficiente seppur al pieno della loro capacità. Prova ne sia che appena terminata la pioggia, la strada si è asciugata in pochi minuti”.

Quartieri Cengelle-Poggio.

Si tratta in questo caso di due lottizzazioni inserite ai piedi di una collina e che, secondo il sindaco, “lì proprio non dovrebbero stare”. Le due lottizzazioni sono diventate il punto di scarico dell’intera collina sovrastante portando all’allagamento di decine di garage, lavanderie, taverne e seminterrati. Alcune case, in queste zone, hanno subito anche l’allagamento dei piani terra.

Secondo il sindaco: “costruire le case sotto le colline non è mai una buona idea. La natura prima o poi si riappropria degli spazi. Ad ogni modo ora abbiamo decine di famiglie che in buona fede si sono insediate in queste zone e il problema andrà risolto“.

Quartiere S. Matteo.

Molto più complessa la situazione che si è verificata in questa zona, nelle vicinanze degli impianti sportivi e del palazzetto dello sport. “Qui gli allagamenti sono stati molto severi, interessando non solo gli scantinati ma anche la gran parte dei piani terra delle abitazioni. Anche una nota cantina che ha sede nella zona ha subito un totale allagamento che ha compromesso gran parte degli impianti produttivi”.

Si tratta di una zona non nuova a criticità idrauliche, che tuttavia non si erano mai viste in queste dimensioni. Qui, oltre alla quantità di pioggia caduta, si sono concentrati gli effetti della rottura, nel territorio dei comuni di Cazzano di Tramigna e Ilassi, del torrente Tramignola. Questo corso d’acqua, che solitamente si connette al Tramigna riversandovi le sue acque, ha rotto le arginature in località Cereolo, tra i due comuni confinanti con Soave.

Salvata una donna anziana.

Le acque, non più regimate, si sono concentrate verso via. S. Matteo, punto più basso della vallata del Tramigna. Come evidenzia il sindaco Pressi: “qui si sono registrati i danni peggiori. I livelli più alti dell’acqua li abbiamo visti in questo quartiere. Assieme alla Guardia di Finanza abbiamo recuperato un’anziana colta da malore che era rimasta bloccata nella propria casa. L’ambulanza non poteva avvicinarsi perchè la viabilità era interrotta. L’abbiamo caricata sulle spalle e condotta, quasi nuotando, verso una zona asciutta.

Salvati i passeggeri di un’auto.

I carabinieri hanno salvato i passeggeri di un’auto rimasta bloccata nel sottopassaggio che conduce alla Zai. Oltre agli allagamenti dei piani terra, i residenti di queste zone hanno dovuto combattere con il fango, rimasto nelle abitazioni per quasi 24 ore perché, come evidenzia il sindaco, “a un certo punto ci siamo accorti che pompare via l’acqua era inutile. Non c’era più un metro quadro asciutto e pertanto una volta pompata, l’acqua ritornava dopo pochi minuti. Solo nella serata di venerdì siamo riusciti a drenare le ultime abitazioni”.

Una situazione davvero complicata che ha visto l’intervento di squadre della Protezione civile locale ma anche del comune di Verona e di alcuni comuni della Valpolicella. A Soave sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Treviso, allertati dal comando provinciale che già dal pomeriggio di giovedì ha visto moltiplicarsi le richieste di intervento.

Maltempo a Soave, la stima dei danni.

La stima dei danni, provvisoria, restituisce un’immagine chiara della gravità della situazione. “Ad oggi – precisa il sindaco –  abbiamo contato oltre 173 case interessate dagli eventi, con la gran parte dei seminterrati allagati. Di queste, 68 hanno visto anche l’allagamento dei piani terra, con la perdita degli arredi e degli oggetti personali di molte persone. In queste case è entrata una quantità d’acqua tra il mezzo metro ed i 75 cm. Decine le automobili andate perdute. In pochi giorni abbiamo raccolto 19 container di rifiuti“.

Danni al patrimonio pubblico.

Sul fronte dei danni al patrimonio pubblico, la situazione non cambia. Il comune di Soave, infatti, ha registrato 11 frane, alcune delle quali molto importanti e localizzate in punti protetti da vincoli paesaggistici. Fortemente danneggiata l’unica strada che conduce in località “Scalette” nella frazione di Castelcerino, dove 4 famiglie sono rimaste isolate per un’intera giornata. “Solo per quanto riguarda il patrimonio pubblico, il Comune di Soave registra danni per almeno 700 mila euro. Eventi come questi sono destinati a ripetersi, servono quindi interventi strutturali”, conclude Pressi.

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