Lotta alla nutria, la regione Veneto finanzia il piano di Soave contro il roditore: “Un pericolo perché indebolisce gli argini dei fiumi”.
La giunta regionale e il comune di Soave dichiarano guerra alla nutria, il roditore di origine sudamericana che da qualche decennio è diventato endemico anche sulle sponde de fiumi veneti, dopo la fuga da alcuni allevamenti del nord Italia. Soave, con la collaborazione delle associazioni locali di caccia, ha presentato alla regione un piano di controllo dell’animale che prevede l’abbattimento di quante più nutrie possibile. “Una misura che si rende necessaria a salvaguardare l’integrità degli argini e, di conseguenza, la sicurezza dell’abitato“.
Anche il fiume Tramigna, il corso d’acqua che nasce a Cazzano di Tramigna e percorre il centro storico di Soave ha visto la presenza di questi animali che, con la costruzione delle proprie tane, danneggiano gravemente le sponde e gli argini di un fiume che, nel recente passato, ha invaso più volte l’abitato di Soave con le proprie acque.
Dalla regione 5mila euro a Soave e Cazzano.
La regione ha stanziato un contributo, dedicato al Tramigna, di 5mila euro, suddivisi tra i due comuni di Soave e Cazzano, che saranno utilizzati dal locale ambito di caccia per acquistare quanto necessario alla cattura e all’abbattimento dei capi e al loro corretto smaltimento.
Per la prima volta, quindi, il borgo murato riesce ad aggiudicarsi un contributo regionale finalizzato alla concreta attività di controllo di questa specie endemica.
“Desidero ringraziare il presidente Zaia e il consigliere Filippo Rigo per aver posto l’attenzione su un tema tanto importante per la sicurezza idraulica di Soave”, ha dichiarato il sindaco di Soave Matteo Pressi. “Un ringraziamento particolare anche al locale ambito di caccia, sempre pronto a collaborare per il bene del territorio. La nutria rappresenta un vero e proprio pericolo per il nostro abitato perché indebolisce gli argini, esponendoci a rischi e al sostenimento di spese straordinarie per la manutenzione che potremmo dedicare ad altri interventi”.