Con l’asportazione di oltre 700 tonnellate di fango, l’obiettivo è far tornare il fiume di Soave alla normale portata.
Sono iniziati a Soave i lavori di pulizia dell’alveo del fiume Tramigna: l’intervento è finalmente ai blocchi di partenza dopo un lunghissimo iter burocratico.
“Finalmente possiamo avviare un intervento manutentivo quanto mai necessario”. ha commentato il sindaco Matteo Pressi, “soprattutto dopo un’estate così siccitosa, ma che abbiamo rincorso per diversi mesi. Già all’indomani del nostro insediamento ci siamo attivati al fine di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie: idrauliche, ambientali, tecniche. È stato un lavoro complesso, portato avanti assieme al Genio civile con la fondamentale collaborazione dell’Ufficio tecnico comunale di Soave”.
L’intervento prevede l’asportazione di oltre 700 tonnellate di fanghi, già oggetto di analisi chimiche allo scopo di escluderne la pericolosità, che ripristineranno la capienza del fiume aumentandola di ben 540 m³ e soprattutto restituiranno alla vista, specie a ridosso del centro storico e delle mura, un torrente ordinato e pulito.
Si spera anche in una reintroduzione rapida dei pesci che popolano il fiume.
Un lavoro quindi necessario sia dal punto di vista della sicurezza ma anche del decoro, come specifica il sindaco: “La nostra condizione di realtà turistica importante ci impone di curare quotidianamente l’aspetto del paese a beneficio dei turisti ma anche delle persone che vivono a Soave 365 giorni l’anno e hanno diritto di godere appieno le sue bellezze”.
L’opera chiude quindi una serie interventi legati alla salvaguardia del fiume, come la cattura straordinaria dei pesci realizzata lo scorso giugno allo scopo di evitarne la morte certa a causa della quasi completa secca del torrente. L’auspicio dell’amministrazione comunale e che con l’arrivo dell’autunno il fiume possa ritornare alla normale portata e quindi possono presto essere reintrodotti anche le diverse specie di pesci che lo popolano.