Prosegue la campagna contro la diffusione di West Nile virus, Regione e Comuni rafforzano le misure di prevenzione.
Vista la situazione epidemiologica attuale, che sta interessando alcuni paesi europei e tutte le regioni della pianura padana, la Regione del Veneto ha realizzato un piano straordinario per Il contrasto alla diffusione di West Nile virus.
Condiviso con il Ministero della salute e l’Istituto superiore di sanità, il programma prevede una serie di interventi da attuare nei primi 10 giorni di settembre, con l’obiettivo di ridurre le nuove infezioni nella popolazione più a rischio.
Una mappa di valutazione del rischio permetterà di indirizzare gli interventi che saranno concentrati nei territori in cui si potrebbero verificare il maggior numero di casi nelle prossime settimane, sulla base dei dati di sorveglianza epidemiologica raccolti dalla Regione, dalle Ulss e dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
“Rispetto al 2018, anno in cui si era verificata un elevato numero di casi, quest’anno la situazione interessa maggiormente alcuni territori per i quali si rendono necessari interventi straordinari mirati. Le azioni di questo piano sono state attuate nello scenario attuale poiché l’utilizzo mirato degli adulticidi rappresenta una misura che gli organismi nazionali ed internazionali raccomandano solo quando vi è evidenza epidemiologica che gli interventi ordinari non evidenziano un risultato ottimale nel controllare la diffusione del virus”.
Il piano straordinario.
Cosa prevede: ulteriore potenziamento della diagnostica di laboratorio così da permettere l’individuazione e conferma tempestiva dei casi; l’identificazione dei Comuni in cui si potrebbe verificare nelle prossime settimane il maggior numero di casi; interventi straordinari larvicidi nei comuni a medio ed alto rischio (aree arancioni e rosse).
Interventi straordinari adulticidi nei siti sensibili (es. parchi pubblici, strutture socio-sanitarie, ospedali, etc.) dei Comuni ad alto rischio (aree rosse) o a medio rischio (aree arancioni) in stretta continuità urbana con i Comuni i ad alto rischio (aree rosse). Ulteriori interventi comunicativi per accrescere la percezione del rischio nella popolazione.
Intensificazione del controllo dell’efficacia dei trattamenti effettuati; analisi epidemiologica con valutazione e monitoraggio del piano adottato; individuazione di zone “tampone” o “Buffer” cioè aree territoriali che sono classificate a medio rischio ma che si presentano in continuità urbana o di frequentazione con quelle ad alto rischio, anche in queste si applicano le misure previste per le aree ad alto rischio al fine di allargare la protezione da vettori infetti il più possibile.
Contesto attuale.
Da diversi anni il virus di West Nile circola ogni estate nel territorio della Regione Veneto e di altre regioni del nord Italia. West Nile è un virus che viene trasmesso dalla zanzara comune (non dalla zanzare tigre) che punge principalmente dal tramonto all’alba. Questo virus non si trasmette da persona a persona. La malattia può manifestarsi con febbre, mal di testa, dolori articolari e in alcuni casi (meno di 1 ogni 100), può coinvolgere il sistema nervoso centrale con conseguenze anche gravi.
Nelle ultime settimane si sono verificati diversi casi di infezione da West Nile e il virus è stato trovato nelle zanzare di molti Comuni del Veneto. La concentrazione di casi umani anche gravi e l’elevata presenza di virus nelle zanzare indica che quest’anno il virus sta circolando molto sul territorio regionale.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet regionale al seguente link: https://www.regione.veneto.it/web/sanita/west-nile, dove sono disponibili diversi materiali informativi tra cui la guida “Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare”, e https://www.regione.veneto.it/web/sanita/arbovirosi.