Il trattamento delle acque reflue: come funziona?

Il trattamento delle acque reflue è indispensabile per tutelare l’ambiente e limitare gli sprechi di un bene limitato come l’acqua. Di seguito andremo a considerare cos’è, come funziona e quali sono le tipologie di processi di depurazione previsti.


Cos’è il trattamento delle acque reflue

Il termine trattamento delle acque reflue fa riferimento a un particolare processo attraverso il quale vengono depurate le acque provenienti dagli scarichi delle attività urbane o di quelle industriali.

Questa operazione permetterà di eliminare eventuali agenti inquinanti, organici e chimici, presenti all’interno dell’acqua, prodotti dalle attività quotidiane di una casa, di un ufficio o di un’impresa. In questo modo l’acqua depurata potrà essere immessa di nuovo nell’ambiente o essere utilizzata..

Un processo indispensabile per tutelare mare, fiumi e terreni, dato che la quantità di elementi organici e inorganici, che possono essere smaltiti in modo naturale dagli ecosistemi, sono in percentuale molto basse rispetto alla quantità di acque reflue prodotte dall’essere umano.


Questo processo è sottoposto al controllo dell’ARPA, l’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e regolato da una serie di normative di legge come il D.L. 152/06 il quale stabilisce i parametri e come deve avvenire il trattamento delle acque reflue.


Come funziona il trattamento delle acque reflue

Ma come funziona il processo di depurazione delle acque reflue? Verranno utilizzati dei particolari sistemi di stoccaggio che prendono il nome di impianti di depurazione. Queste strutture, sono costituite da una serie di sezioni, realizzate in cemento armato e calcestruzzo con apparecchiature finalizzate alle singole attività di depurazione. Al loro interno le acque reflue seguiranno uno specifico percorso, venendo sottoposte a una serie di trattamenti.

Il trattamento delle acque reflue è un’operazione che prevede delle precise regole, e una serie di processi che utilizzano principi attivi diversi. Infatti, all’interno dell’acque potranno essere presenti sostanze di diverso genere e in forma solida o liquida. Per questo, le acque reflue verranno sottoposte a due diversi processi: i trattamenti primari e quelli secondari.

Trattamento primario: prevede l’utilizzo di vasche o strumenti di sedimentazione in cui avviene la prima suddivisione degli elementi solidi e liquidi presenti nelle acque reflue. Un processo che potrà essere effettuato attraverso diversi sistemi, meccanici, chimici o biologici.

Trattamento secondario: prevede l’utilizzo di strumenti come i depuratori che permettono di eliminare le sostanze rimanenti nel liquido e rendere le acque idonee a essere immesse nell’ambiente.


Le diverse tipologie di trattamento delle acque reflue

La depurazione delle acque reflue avviene impiegando diverse tecniche, suddivise in base alla tipologia di intervento necessario per separare liquami e che sfrutta particolari apparecchiature. Un processo che si sviluppa attraverso tre tipologie di trattamenti: meccanici, biologici e chimici.


Depurazione delle acque reflue con azione meccanica

I trattamenti meccanici sono l’insieme di quei processi attraverso cui si utilizzano principi fisici e meccanici al fine di eliminare gli elementi solidi che sono presenti nelle acque. Sono definiti primari, in quanto indispensabili, permettendo di tutelare le attrezzature dell’impianto dato che eliminano i corpi non disciolti nell’acqua che potrebbero danneggiarle.

Inoltre, è la prima fase del processo di depurazione. I sistemi utilizzati per eliminare gli elementi solidi sono i seguenti:
1) grigliatura: processo con cui l’acqua viene filtrata utilizzando un sistema di griglie eliminando quindi i corpi più grandi come pietre, stracci, bottiglie di plastica e oggetti;
2) dissabbiatura: si separeranno dall’acqua elementi solidi di grandezza ridotta;
3) disoleatura: è un processo che si applica quando sarà necessario eliminare dall’acqua sostanze oleose;
4) omogeneizzazione: è un trattamento che di applica utilizzando una vasca di calcestruzzo che permette di agire sui liquami in modo da separare i vari agenti inquinanti.
5) sedimentazione primaria: vengono utilizzate delle vasche di grandi dimensioni e a forma conica definite vasche di decantazione, in cui confluirà l’acqua e verranno separati gli eventuali composti sfruttando la diversa velocità di sedimentazione.

Trattamenti biologici per le acque reflue

Questa tipologia di trattamento di depurazione sfrutta il principio della biodegradazione, ovvero la presenza di organismi, presenti in natura, che intervengono sulle sostanze organiche scomponendole e trasformandole in elementi che possono essere immessi nell’ambiente circostante.

È un processo che continua quello che avviene già in natura e che potrà essere effettuato nell’impianto di depurazione utilizzando diverse tipologie di strumenti come i fanghi attivi e le vasche per la sedimentazione secondaria.

Nel primo caso, il processo viene effettuato all’interno di una vasca chiamata di ossidazione in cui sono presenti i microrganismi inseriti in una soluzione fangosa. Nel momento in cui vengono in contatto con le sostanze presenti nelle acque reflue, si attiva il processo ossidativo che permette la scomposizione degli elementi organici.

Per completare il processo di depurazione biologico, dopo un certo tempo il fango attivo viene trasferito in una successiva vasca che prende il nome di vasca di sedimentazione secondaria. In questa circostanza si sfrutta sempre il principio della sedimentazione, attraverso cui i fanghi attivi si poseranno sul fondo, mentre l’acqua purificata rimarrà in superficie.

Depurazione attraverso altre tipologie di sistemi chimici o fisici

Sono l’insieme di quei trattamenti che si aggiungono a quelli che abbiamo precedentemente indicato e che contribuiscono a rendere più efficiente il processo di depurazione delle acque reflue. Tra questi si considerano l’utilizzo di agenti chimici come il cloro, l’impiego di filtri con carboni attivi o sabbie, o l’applicazione di principi attivi biologici come la fitodepurazione.

Note sull'autore