Allarme temporali in Veneto e a Verona, Legambiente: “La crisi climatica accelera”

Crisi climatica in Veneto, Legambiente: “Buona la cabina di regia della regione, ma serve semplificare la transizione ecologica”.

Forte vento, pioggia, grandine: gli eventi temporaleschi estremi che hanno travolto il Veneto e il veronese nei giorni scorsi sono, secondo Legambiente, “l’ennesimo segnale che la crisi climatica accelera il passo mentre la transizione ecologica procede troppo a rilento, una situazione preoccupante a cui chiediamo di reagire con interventi concreti”.

Una risposta all’appello dell’associazione arriva ora dalla giunta regionale del Veneto, attraverso una delibera con cui istituisce una cabina di regia per la predisposizione della strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici, guidata dal presidente Luca Zaia.

“Non c’è più tempo da perdere. Zaia”, dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, “renda operativa al più presto la cabina di regia, strumento che da tempo chiedevamo alla regione. La cabina di regia dovrà essere in grado di coordinare e orientare le azioni dei vari settori della regione del Veneto e dei piani urbani di adattamento, vincolando risorse all’approvazione ed alla realizzazione di questi. Il tutto ascoltando la società civile per un confronto franco e produttivo che garantisca l’avvio rapido di interventi coerenti con le indicazioni condivise”.

“Ridare spazio ai fiumi”.

Tra i compiti individuati, oltre a ricognizioni ed approfondimenti sulla validità degli strumenti e delle normative regionali in vigore, quello di orientare l’aggiornamento dei piani regionali di settore e far in modo che questi diano risposta alle criticità legate ai cambiamenti climatici.

In questo modo secondo Legambiente diventa possibile superare una programmazione a macchia di leopardo e dare ai sindaci strumenti certi: dalle allerte della protezione civile alla messa in sicurezza dei tombini, dall’adattamento  al clima dei quartieri a quello dei fiumi, fino alla delocalizzazione degli edifici a rischio. 

“Le pietre angolari”, prosegue Lazzaro, “con cui chiediamo a Zaia di sostenere la realizzazione della strategia di adattamento sono quattro: aree urbane più resilienti e sostenibili; riforestazione urbana e aumento delle aree protette; risparmio e riciclo idrico e rinaturazione dei corsi d’acqua; sviluppo delle energie rinnovabili. Occorre però che ad accelerare il passo siano anche le istituzioni e non solo la crisi climatica, trovando le risorse economiche adeguate per avviare i processi di rinaturalizzazione dei bacini idrografici e dei versanti, per ridare spazio ai fiumi fino alla de-impermeabilizzazione delle nostre città, per spostare consumi e produzione di energia dal fossile alle rinnovabili. Per convivere con l’emergenza climatica, non possiamo che iniziare a mitigare in modo efficace le cause”.

I dati.

“Aumentano i pericoli ed i rischi e si accentuano le conseguenze con estesi danni materiali di proprietà e produzioni“, ma è soprattutto la progressione del numero di eventi estremi che si registrano ogni anno a spingere la denuncia dell’associazione ambientalista.

I dati raccolti dall’osservatorio nazionale Città Clima di Legambiente restituiscono una “allarmante crescita del numero di eventi climatici subiti negli ultimi anni”: dal 2010 e fino a tutto giugno 2023 sono 113 gli eventi estremi registrati nei primi sei mesi dell’anno in Veneto su 1.732 totali in Italia, con 14 vittime in Veneto su 331 totali in tutto il Paese.

Sono stati 31 gli allagamenti da piogge intense, 21 quelli con danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 16 con danni da grandine, 11 da mareggiate, 10 con danni alle infrastrutture, 9 i casi di esondazioni fluviali, 6 le frane da piogge intense, 6 gli eventi danni da siccità prolungata, 2 eventi con danni al patrimonio storico dovuto a piogge intense. Un solo evento con danni dovuti a temperatura record. Tra le province le più colpite ci sono Venezia con 29 casi e Treviso con 20. Tra i comuni a subire più conseguenze ci sono Jesolo (7), Venezia, Verona, Cortina d’Ampezzo e Chioggia (6), Vicenza e Padova (5).

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