Coronavirus: i dati di Verona e le misure per il trasporto pubblico

L’impegno a contrastare gli assembramenti prosegue e ha nel trasporto pubblico locale un altro grande tema.

Dopo la mappatura di strade e piazze, l’azione preventiva del Comune per eliminare le occasioni di contagio si è concentrata sul servizio dei bus urbani, tutto questo per cercare di mantenere la situazione di Verona che è meno allarmante rispetto ad altre zone dove il numero dei contagi cresce più rapidamente.

Interventi mirati ed urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, illustrati dal sindaco Federico Sboarina insieme il vicesindaco e assessore alla Viabilità Luca Zanotto.

Dati contagi Verona
Anche nella nostra città la curva dei contagi sta salendo, i positivi sono oggi 432, quasi triplicati rispetto allo scorso mese in cui se ne registravano 183. Per quanto riguarda, invece, i ricoveri di Verona e provincia sono oggi 74 di cui 18 in terapie intensive. Dati in aumento rispetto ad un mese fa, con 40 ricoveri e 2 in terapia intensiva. In particolare, i numeri della giornata odierna sono similari ai quelli dello scorso 13 marzo, in cui si registravano 60 ricoveri di cui 16 in terapia intensiva.

“La curva dei contagi sta salendo anche nella nostra città anche se il raffronto con altre zone del Paese, mostra una situazione meno pesante – sottolinea il sindaco –. Per questo, il nostro obiettivo è di intervenire preventivamente per sfruttare questo ‘vantaggio’ e circoscrivere le situazioni di possibile contagio. Tutto questo, come ripeto da due giorni, per garantire la salute pubblica con interventi mirati e senza penalizzare, con chiusure generalizzate, le attività economiche locali. Stiamo procedendo con la mappatura delle zone più a rischio che verranno regolamentate con l’ordinanza che firmerò a breve. Mentre per quanto riguarda il trasposto pubblico locale è finito il periodo di monitoraggio iniziato con l’avvio delle scuole. Per rispondere alle segnalazioni degli utenti sono già 800 in più le corse aggiunte, ma dal 2 novembre sarà ulteriormente potenziato con ulteriori 154 mezzi”.

Trasporto pubblico
Dal 2 Novembre la linea di trasporto urbana sarà ulteriormente rafforzata, con l’aggiunta di 154 corse sulle attuali 798 già operative. Una ricalibratura del servizio di trasporto pubblico che dall’inizio dell’anno scolastico ha dovuto fare i conti con la definizione dell’orario delle lezioni, e che aveva aggiunto 800 corse nelle linee più frequentate e negli orari di punta degli studenti. L’ulteriore potenziamento diminuirà gli attuali tempi di attesa, che da una frequenza ogni 20 minuti passerà a 15 e da 30 minuti a 20.
Rispetto al pre-Covid restano in forte diminuzione gli abbonamenti, con un calo del 50%. Un dato che evidenzia il drastico impatto economico registrato dalla società di trasporto pubblico che, a fronte di minori entrate, sostiene oggi un importante incremento dei servizi messi in campo per limitare gli assembramenti sui propri mezzi, con una previsione di perdita di 15 milioni di euro per l’anno scolastico 2020-21.
Dallo scorso 30 Aprile ad oggi, in previsione delle possibili criticità frutto della ripartenza scolastica, il vicesindaco ha effettuato una decina di riunioni con Provveditorato e mobility manager scolastici. Il tutto per raggiungere una programmazione in grado di evitare gli orari di punta, ma la richiesta di scaglionare gli orari o la possibilità di diversificare fra lezione in presenza e in didattica a distanza non ha mai ottenuto una effettiva risposta da parte del mondo scolastico.

Controlli anti-assembramento, senza chiusura totale
Il sindaco ha ricordato quanto è stato concordato ieri nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto. In relazione all’ultimo Dpcm, infatti, da parte del sindaco sono stati proposti provvedimenti che garantiscano il controllo del distanziamento sociale senza arrivare alle chiusure totali che potrebbero penalizzare le attività economiche. Saranno azioni diversificate a seconda delle zone e degli orari in cui si generano assembramenti.
Per quanto riguarda il centro cittadino e i quartieri più periferici, quindi, sono individuate aree più esposte al rischio assembramento, che verranno interdette oppure sottoposte a un controllo dinamico da parte degli agenti. Una scelta atta a scongiurare gli affollamenti nei luoghi d’incontro abituali o di maggior flusso turistico, con provvedimenti ad hoc, specifici per ogni piazza o via ‘critica’.

“Abbiamo già predisposto l’elenco delle zone critiche – dichiara Sboarina –, così come concordato nel Cosp di ieri per interventi mirati. Adesso ci sarà la condivisione con il Prefetto e le Forze dell’ordine e a breve firmerò l’ordinanza dettagliata. Questa è la modalità concreta per salvaguardare sia la salute sia le attività economiche, già provate dal lockdown. Questo significa prendersi le proprie responsabilità a fronte di un Dpcm che genericamente demandava ai sindaci le scelte senza alcun supporto”.

Dati sanitari Regione e provincia di Verona
Nella Regione Veneto risultano attualmente circa 12 mila persone positive. Di queste, 1855 sono quelle nelle provincia di Verona e 432 nella città scaligera. Sono 45 gli istituti scolastici che hanno registrano casi e 85 quelli che hanno risolto le situazioni di criticità venutasi a creare nelle ultime settimane, con 165 persone attualmente coinvolte (tra insegnanti e studenti) e 487 che hanno chiuso il periodo di quarantena.

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