San Bonifacio: ospedale Fracastoro, nuovo isolatore per la preparazione di farmaci antiblastici donato dalla Famiglia Ferroli.
All’ospedale Fracastoro di San Bonifacio arriva un nuovo macchinario di ultima generazione, un isolatore per la preparazione di farmaci antiblastici, donato al nosocomio dalla famiglia Ferroli. L’isolatore, del costo complessivo di oltre 70mila euro, opera in pressione negativa ed è adatto alla manipolazione di citotossici, antitumorali attivi contro cellule a elevato turnover. Studiato per offrire la massima protezione degli operatori, li mette al riparo da sostanze potenzialmente pericolose, senza il rischio che il materiale manipolato possa essere contaminato dall’ambiente.
“Ringrazio profondamente la famiglia Ferroli per questa donazione e per tutto quello che fa per questa comunità”, ha dichiarato il direttore generale dell’azienda ULSS 9 Scaligera, dott. Pietro Girardi. “Non è la prima volta e speriamo di continuare a meritarcelo. Sappiamo che nel sistema sanitario le difficoltà esistono, ma le sfide da affrontare meritano l’aiuto di tutti. Per questo, grazie davvero per questa dotazione, che garantisce la sicurezza degli operatori, dei pazienti e del farmaco stesso“.
Profondo legame d’affetto e riconoscenza che congiunge alla Comunità .
Un ringraziamento sentito condiviso, in una lettera, anche dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, “alla famiglia Ferroli per il gesto e il conseguente impegno che l’ha concretizzato. Il macchinario donato contribuirà al miglioramento del servizio del nosocomio di San Bonifacio che, nell’isolatore, vede non solo un importante upgrade ma anche il profondo legame d’affetto e riconoscenza che lo congiunge alla Comunità”.
“È un piacere e un onore essere qui oggi e ricordare il nome di nostro padre, Tredicesimo Luciano Ferroli”, ha dichiarato Simone Ferroli, amministratore delegato insieme ai fratelli David e Paolo dell’azienda di famiglia Maxa – Advantix spa, “Tutto è nato a inizio pandemia e abbiamo donato quelle dotazioni di protezione, mascherine, camici e guanti, che all’epoca si faticava a recuperare. Successivamente, in occasione del primo anniversario della morte di nostro padre, mi sono rimesso in contatto per chiedere se l’ospedale avesse bisogno di qualcosa in particolare. La famiglia si è trovata subito d’accordo nello stanziare i fondi necessari all’acquisto di questo isolatore per la preparazione dei farmaci. Ci tengo a ringraziare tutti i 270 dipendenti della nostra azienda che grazie al loro lavoro quotidiano ci permettono anche di fare queste azioni di solidarietà”.