Zanoni e Bigon: “Inaugurazione Canale Leb: opera costosa, sorpassata e non risolutiva dei problemi di siccità, tutela dell’acqua e della salute”.
“Opera costosa e non risolutiva“: è questo il giudizio dei consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon presenti all’inaugurazione a Belfiore del Leb, il più grande canale di irrigazione in Veneto, costruito per ottimizzare l’acqua e salvare le campagne dalla siccità. Per l’occasione i consiglieri hanno espresso tutto il proprio disaccordo: “Le opere pubbliche vanno bene, sempre a patto che abbiano un senso. Nel caso del Canale Leb siamo invece di fronte ad un’opera che costerà alla fine 55 milioni di euro e che dovrebbe eliminare gli sprechi d’acqua. Ma per eliminare gli sprechi d’acqua bisogna avere l’acqua che non c’è più o che scarseggia in maniera vistosa soprattutto in questo periodo: quella dell’Adige che lo alimenta.
Altro che risparmio idrico: dal canale Leb continueranno a venire dirottati sul corso del Fratta Gorzone ben sei metri cubi di acqua al secondo, acqua buona non inquinata e tutto questo per diluire le acque di questo corso che riceve a sua volta quelle contaminate del collettore Arica, sul quale vengono convogliati gli scarichi di ben di 5 diversi impianti di depurazione delle industrie della Valle del Chiampo”.
“Utilizzare le risorse pubbliche per risolvere l’inquinamento da PFAS”.
“Quello della diluizione di acque contaminate con acqua dolce pura”, continuano i consiglieri, “è una tecnica antiquata, che negli Usa veniva utilizzata cento anni. Siamo di fronte a un vero e proprio spreco d’acqua che oggi, a causa della siccità dovuta ai cambiamenti climatici, diventa sempre piú preziosa e pertanto va usata con parsimonia e non sprecata per risolvere problemi di inquinamento.
Non si capisce dunque anche in questo caso perché si spendano montagne di soldi pubblici per risolvere le perdite del Leb se poi viene privato di ingenti quantità d’acqua. Questa montagna di soldi poteva essere utilizzata per realizzare direttamente nuovi impianti di depurazione delle acque della Valle del Chiampo, risolvendo una volta per tutte e alla radice il problema”.