Il comando provinciale dei carabinieri di Verona ricorda oggi gli avvenimenti della prima guerra di indipendenza.
Anche quest’anno a causa della pandemia, la commemorazione dello storico fatto d’armi avvenuto 173 anni or sono nel comune di Pastrengo, si svolgerà in forma sobria e ridotta con la deposizione di una corona al Monumento dei Caduti in piazza Carlo Alberto a Pastrengo.
Il Comando provinciale ricorda gli avvenimenti del 30 aprile del 1848 a Pastrengo, durante la prima guerra di indipendenza, quando tre Squadroni di Carabinieri a Cavallo furono decisivi di uno dei fatti più significativi della storia dell’Arma. Quel 30 aprile le forze Sardo-Piemontesi, impegnate contro quelle austriache, faticavano ad avanzare e il Re di Sardegna, Carlo Alberto raggiunse una posizione avanzata per osservare il dispiegamento delle forze, ma individuato dal nemico, fu sottoposto ad attacco. Senza indugi, il maggiore Alessandro Negri di Sanfront, comandante dei tre “squadroni di Guerra” dei carabinieri reali di scorta al Re, d’iniziativa, ordinò la carica che oltre a mettere al sicuro Carlo Alberto, costrinse all’arretramento le truppe avversarie e a liberare Pastrengo. I carabinieri artefici di tale impresa, non lo sapevano ma stavano scrivendo una pagina indelebile di tutta la storiografia militare nazionale.
Per tali accadimenti, oltre a vari riconoscimenti ai militari che parteciparono alla battaglia, in data 20 giugno 1909, la Bandiera dell’Arma fu insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione: “Per la gloriosa carica che il 30 aprile 1848 su Pastrengo, con impeto irrefrenabile e rara intrepidezza, eseguirono i tre squadroni di guerra dei Carabinieri Reali decidendo le sorti della battaglia in favore dell’Esercito sardo“. Nella proposta del conferimento, il ministro della Guerra Paolo Spingardi osservava: “Ricostruire nell’assoluta verità storica quella splendida azione di guerra, che ben a diritto i Carabinieri ascrivono a loro fulgida gloria, e rivendicarne tutta l’importanza e l’efficienza nel successo della memorabile giornata, fu cura del Comando generale dell’Arma; ed evocare oggi solennemente la memoria di quell’epico fatto che, consacrato negli aurei fasti militari e celebrato nella inspirata poesia nazionale, si tramanderà lungamente, è il compito che il referente si assume quale atto di doverosa e singolare onoranza all’Arma, cui religione sono il dovere e l’eroismo”.
La carica di Pastrengo rappresenta lo spirito e i valori a cui i carabinieri ieri come oggi si ispirano nel porsi a servizio dei cittadini.