Alpino Veronese vola in Mozambico in missione per costruire una chiesa.
Nicola Caloi, alpino veronese di 64 anni, è tornato da pochi giorni dal Mozambico, dove ha trascorso un mese coordinando i lavori per la costruzione di una chiesa e un oratorio nella città di Pemba. Questa iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale Alpini (ANA), ha l’obiettivo di sostenere le missioni dei Padri Cavanis, rifugiati nella zona per sfuggire ai continui attacchi terroristici nel nord del paese.
Caloi, iscritto al gruppo alpini di Alcenago e attivo nella Protezione Civile di Valpantena-Lessinia, ha messo a disposizione le sue competenze per realizzare un luogo di culto dedicato a San Francesco d’Assisi e un centro educativo per i bambini della zona.
Ogni giorno iniziava presto: “Sveglia alle 5, con il sole già alto, e alle 7 in cantiere. Questo raggiungendo il sito attraverso una strada sterrata di 4 chilometri, tra le baracche dove vive la popolazione,” racconta.
Il pozzo d’acqua.
Tra le opere realizzate, Caloi ricorda con emozione il pozzo per l’acqua potabile, essenziale per la comunità locale. Ogni mattina, decine di donne con secchi e contenitori si recavano al pozzo per raccogliere l’acqua. “Vedere quanto sia importante un semplice gesto come costruire un pozzo ti fa capire il valore delle cose che spesso diamo per scontate,” commenta.
Un mese pieno di sfide.
Il soggiorno non è stato privo di difficoltà. Durante la permanenza di Caloi, ci sono state tensioni politiche legate alla rielezione del presidente del Mozambico, con proteste popolari che hanno portato al parziale oscuramento di internet e dei social. “Comunicare era complicato, spesso impossibile. Telegram era uno dei pochi strumenti che funzionava, anche se a singhiozzo,” spiega. Nonostante ciò, l’alpino ha portato avanti il suo lavoro con determinazione.
Il suo progetto personale.
Ora che è tornato a casa, Caloi sta lavorando a un nuovo progetto: inviare un container con materiale scolastico, indumenti e beni essenziali per i bambini di Pemba. Maurizio Trevisan, presidente dell’ANA Verona, ha sottolineato l’importanza di questa missione: “Sapere che i nostri alpini sono impegnati in un altro continente per costruire un futuro migliore è straordinario. Realizzare la raccolta per i bambini di Pemba sarebbe un ulteriore passo avanti per questa causa.”
Alpini in prima linea.
Questa non è la prima volta che l’ANA interviene in Mozambico. Diciassette anni fa, l’associazione aveva contribuito alla ricostruzione di edifici religiosi a Lalaua, permettendo alle suore cattoliche di riprendere la loro attività dopo le devastazioni dei guerriglieri.