L’omicidio di Lazise: la lite con il padre per la casa, poi le coltellate al collo

L’omicidio di Lazise: Franco Campagnari, 67 anni, storico ambulante di Lazise, ucciso a coltellate dal figlio Marco, 46 anni.

Lazise è incredula dopo il terribile omicidio che ha sconvolto l’intera comunità. Erano circa le 16 del pomeriggio di ieri, venerdì, quando Franco Campagnari, 67 anni, per tutti “Gige”, storico ambulante del paese, è stato ucciso a coltellate, in un’impeto d’ira, dal figlio Marco, 46 anni. L’omicidio è avvenuto in Strada del Tonol, all’interno dell’abitazione di proprietà del padre e nella quale vive il figlio. Marco, che in passato aveva avuto problemi di salute, abitava infatti al piano terra della villetta, mentre il padre si era trasferito da tempo a Peschiera.

Secondo le prime ricostruzioni, Marco avrebbe colpito ripetutamente il padre alla gola con un coltello. Le forze dell’ordine, arrivate prontamente sul luogo del delitto allertate dai vicini di casa che avevano sentito gridare, si sono trovate davanti a una scena raccapricciante. Sulla vittima sono stati trovati i segni di numerose coltellate, in particolare sul collo e sulle braccia, inferte probabilmente con un coltello da cucina.

Il possibile movente.

I carabinieri stanno ora cercando di ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. Non è ancora chiaro cosa possa aver scatenato la furia omicida. Pare che tra padre e figlio i rapporti fossero tesi e caratterizzati da frequenti discussioni, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che si arrivasse a tanto.

Una delle ipotesi al momento più accreditate è che il delitto possa essere stato provocato da una discussione riguardante la casa, quella stessa casa dove è avvenuto l’omicidio, che il padre voleva vendere. Ma alla cui vendita il figlio sarebbe stato decisamente contrario. Marco Campagnari è stato trovato dai carabinieri in stato confusionale, ed è stato immediatamente trasferito in ospedale e successivamente condotto in caserma per l’interrogatorio. Nel frattempo, la comunità di Lazise si interroga su come possa essere accaduta una cosa simile.

Tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia anche l’ex sindaco, Luca Sebastiano, amico di lunga data della vittima.

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