Damiano Tommasi e Federico Sboarina al ballottaggio del 26 giugno.
Saranno Damiano Tommasi e il sindaco uscente Federico Sboarina a sfidarsi il 26 giugno prossimo al ballottaggio per diventare sindaco di Verona. E lo faranno partendo da due situazioni ben diverse: Tommasi lo fa sull’onda di un successo forse inaspettato: dopo essere riuscito nell’impresa di riunire tutto il centrosinistra, al primo turno ha battuto tutti, lasciandosi alle spalle due come Sboarina e Tosi.
E’ andata così.
Con tutte le sezioni scrutinate, ecco i numeri definitivi sui sindaci: Tommasi 39,79% (43.073 voti), Sboarina 32,69% (35.393 voti), Tosi 23,88% (25.852 voti), Zelger 2,64% (2.856 voti), Sautto 0,60% (647 voti), Barollo 0,41% (443 voti).
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Damiano Tommasi.
“In questi 15 giorni convinceremo chi è ancora scettico: Verona può cambiare, deve diventare una città aperta”, ha detto Tommasi. E alla domanda se sia possibile un’alleanza con Tosi al secondo turno l’ex calciatore di Hellas e nazionale ha risposto: “Abbiamo sempre detto che chi aderisce al nostro progetto è ben accetto ma vogliamo parlare alla città, una citta si muove se tutti fanno la loro parte. La nostra è un’alleanza ampia che mette via le bandierine e le appartenenze, ci siamo vicini, manca l’ultimo colpo d’ala, dobbiamo parlare chiaro sul futuro”.
Federico Sboarina.
Il primo cittadino uscente, invece, arriva al ballottaggio con un risultato inferiore alle attese: nonostante abbia chiamato a raccolta i leader nazionali dei due principali partiti che lo appoggiano, ovvero Fratelli d’Italia e Lega, non è riuscito a sfondare, pagando uno scarso feeling con la città testimoniato dal fatto che il suo risultato personale, in termini di preferenze, è inferiore a quello della sua coalizione.
“Tommasi è il cavallo di troia della sinistra -ha detto Sboarina -. Nella coalizione di Tommasi c’è dentro tutto e il contrario di tutto. Verona comunque col 60% si dimostra una città di destra: ora col ballottaggio inizia una nuova partita, tra chi ha esperienza e chi non ce l’ha, tra un centrodestra e un candidato che si considera “civico” ma che è appoggiato da tutta la sinistra”.
E il rapporto di Sboarina con Tosi? “Forza Italia ha già dichiarato in passato la volontà di appoggiare la mia candidatura – ha detto il sindaco uscente –. Non ho risposto a Tosi e al suo appello prima delle elezioni? Perché credevo di andare io al ballottaggio, senza dubbio”.
Flavio Tosi.
Flavio Tosi, a questo punto, sarà l’ago della bilancia, intorno al quale ruoterà il risultato del 26 giugno. Sarà lui la chiave, come probabilmente lo sarà anche Forza Italia, che dopo aver spaccato il centrodestra dovrà decidere, ancora una volta, cosa fare. E un altro elemento fondamentale sarà l’affluenza: si vota il 26 giugno, in piena estate.