Vannacci e i leghisti, separati in casa nel tour veronese del generale

Roberto Vannacci a Villa Quaranta: operazione “militare”, leghisti invisibili, spazio solo per il “mondo al contrario”.

Leghisti ieri a Villa Quaranta? Zero, e se c’erano erano ben mimetizzati nei posti rigorosamente assegnati e personalizzati. Perché quella del generale, pardon eurodeputato Roberto Vannacci nel prestigioso locale di Ospedaletto di Pescantina assomigliava tanto a un’operazione “militare” nel senso per così dire logistico del termine.

Tutto organizzato nei minimi dettagli, nulla lasciato al caso, controlli all’ingresso, posti rigorosamente prenotati. Nessuna contestazione. Dentro, Vannacci nella tappa veronese del suo tour ha ripetuto a una platea già convinta quasi asetticamente i suoi cavalli di battaglia, parlato del libro autoprodotto e di quello che oltre al libro sta dietro l’operazione Mac, “mondo al contrario”.

In platea tanti anziani, qualche giovane, molte persone di mezza età: parecchia destra veronese ben visibile. L’immancabile, in questi casi, Stefano Valdegamberi. Ma della Lega, nessuna notizia palese. Fine di un amore mai realmente nato se non per reciproco interesse? L’impressione è che quel mondo lì, quello “al contrario” vannacciano, il Mac che a Verona è guidato da Giuseppe Cirina, avrà un ruolo determinante nella già complicatissima campagna elettorale del centrodestra in vista delle regionali.

Lui, il generale, non ha dubbi: “Alle regionali starò con la Lega”, assicura. In quale forma e modo però ancora non si sa. E intanto sembra questione di poco la trasformazione del Mac da movimento culturale in partito politico. E allora forse sì che le strade potrebbero cominciare a separarsi per davvero.

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