Sboarina, niente apparentamento con Tosi.
Ci ha pensato un po’ su, poi ha detto no: Federico Sboarina rifiuta la proposta di apparentamento del neo forzista Flavio Tosi, e prova a rimontare i 7 punti percentuali di svantaggio che lo separano dal rivale Damiano Tommasi con le proprie forze. Il sindaco uscente lo ha spiegato oggi, giovedì, da piazza San Zeno, rispendendo indietro la mossa di Tosi.
“Ringraziamo Tosi e Forza Italia per l’apertura ufficiale all’apparentamento, così come il presidente Silvio Berlusconi, ma la nostra è una scelta di coerenza, coraggiosa e soprattutto rispettosa dell’elettorato, e per noi quest’aspetto viene prima di ogni altra cosa”, ha detto Sboarina. A nulla sono valsi quindi gli appelli all’unità del centrodestra lanciati anche in mattinata prima da Matteo Salvini e poi anche dai vertici nazionali di Fratelli d’Italia, il partito di Sboarina.
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“Siamo contenti dell’appoggio di Forza Italia, che riunisce il centrodestra in unica casa. Noi il contratto abbiamo deciso di firmarlo direttamente coi veronesi – ha aggiunto Sboarina – e non all’interno dei palazzi per mezzo di un apparentamento tecnico che non sarebbe stato apprezzato dai cittadini. Auspichiamo un grande incontro pubblico di tutta la famiglia di centrodestra in grado di garantire sin d’ora un percorso amministrativo comune e trasparente nell’interesse della città”.
Niente apparentamento, dunque. Tosi, comunque vada, non porterà i suoi nelle stanze che contano di palazzo Barbieri, come sarebbe accaduto in caso di accordo ufficiale e vittoria di Sboarina. Sarà un ballottaggio Tommasi contro Sboarina, dunque, partendo da quel 39 a 32 per il candidato di centrosinistra, e da quegli 8mila voti di differenza. Salvo altre, sempre possibili, sosprese.