Flavio Tosi ago della bilancia in vista del ballottaggio.
A Verona il gran ballo è iniziato, e l’invitato numero uno si chiama Flavio Tosi. Da una parte e dall’altra il pacchetto di voti dell’ex sindaco fanno gola, e sia Damiano Tommasi, pur partendo in netto vantaggio, che il sindaco uscente Federico Sboarina, ne hanno bisogno come l’aria in vista del ballottaggio del 26 giugno.
Tommasi, già nelle prime dichiarazioni, ha detto chiaro e tondo che per lui “le porte sono aperte per chiunque condivida il nostro programma”. E Tosi, da parte sua, quella porta non l’ha affatto chiusa: “Con Tommasi ho eccellenti rapporti personali – ha infatti dichiarato in un’intervista – e non escludo una sua chiamata”.
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Ammiccamenti? Certo, anche se lo stesso Tosi non nasconde che il terreno naturale, suo e del suo quasi 24% di elettori, è nel centrodestra. Ed è proprio dentro il centrodestra che il suo nome è già sulla bocca di tutti, anche ben fuori Verona. Su quella di Matteo Salvini, per esempio. Il leader leghista ha ammesso che “Verona è uno dei ballottaggi più aperti inaspettatamente perché lì evidentemente qualcosa non ha funzionato se il sindaco uscente si ferma al 32%. E se una parte del centrodestra ha scelto Tosi bisogna parlarci, bisogna incontrarsi”.
Le agenzie oggi hanno battuto anche la notizia di una telefonata fatta all’ex sindaco da Silvio Berlusconi. Anche Forza Italia, infatti, dovrà decidere da che parte stare al ballottaggio, dopo aver mollato Sboarina per sostenere Tosi al primo turno. E ora?
Resta un nodo da sciogliere, e un grande punto interrogativo: Sboarina e Tosi, si parleranno? “Non ha mai risposto alla mia proposta, quella di riaggregarci al secondo turno, comunque fosse andata”, continua a dire il leader di Fare. “Ma da Sboarina solo silenzio. E per sposarsi, bisogna essere in due”.