Nel Pd veronese scoppia la questione della parità di genere.
La linea dettata dai vertici veronesi del Pd è chiara: tutto a posto, nessuna spaccatura nel partito, ma la questione della parità di genere ormai è esplosa. La strada che ha portato Stefano Vallani sulla poltrona di vicepresidente del consiglio comunale di Verona non sembra aver seguito un percorso lineare, per così dire. Anche perchè il gruppo consiliare dem, composto da tre elementi, ha presentato due candidature al ruolo di vicepresidente del consiglio. Le due candidature sono quelle di Stefano Vallani, proposto ufficialmente dal partito (in accordo con le altri componenti dell’opposizione) e infatti poi eletto vicepresidente al posto del dimissionario Alessandro Gennari, passato dal Movimento 5 Stelle alla Lega, e quella di Elisa la Paglia, che la rivendicava per una questione di “parità di genere”.
Per i vertici del Pd veronese, nessun problema: “La doppia candidatura di due consiglieri comunali del Pd al ruolo di vice presidente del consiglio comunale di Verona non è in alcun modo rappresentativa di una spaccatura all’interno del partito – assicurano il segretario provinciale Maurizio Facincani e quello cittadino Luigi Ugoli -. Nella vicenda il Pd ha seguito la prassi istituzionale, chiedendo ai gruppi di minoranza, cui compete il vice presidente, la disponibilità a votare ed eleggere un proprio consigliere ed ottenendola da tutti sul nome di Stefano Vallani che quindi è stato indicato formalmente dal Pd come candidato.
La consigliera Elisa La Paglia ha ritenuto, pur a fronte di tale scelta, così motivata e condivisa politicamente, di portare avanti in modo autonomo la propria candidatura, motivandola con la “questione della parità di genere”.
Soltanto un incidente di percorso quindi? “Dispiace che questo sia il motivo che ha portato Elisa La Paglia ad una scelta individuale e non condivisa – prosegue la nota ufficiale dei vertici del Pd veronese -, ma che sicuramente non determina alcuna spaccatura all’interno del partito che guarda alla parità di genere, in politica, come in tutti gli aspetti della vita, come un obiettivo su cui spendersi in modo importante”.
Ma Elisa La Paglia non arretra di un passo: “La situazione delle donne nel Comune di Verona è che siamo il 27% del consiglio comunale e il 40% della Giunta, lo 0% della terna della presidenza, perchè non c’è una legge o una norma del regolamento che lo impone. Aprire una breccia su questo tema era il mio intento, sapevo di non avere i voti in aula per vincere, questo ha reso forte e gratuito il mio gesto. Mi è costato emotivamente ma è un importante e dovuto investimento sul cambiamento”.