Il movimento del generale Roberto Vannacci sbarca a Verona.
Roberto Vannacci e il suo mondo al contrario provano a mettere radici anche a Verona. Già, perchè iI generale, recentemente eletto come indipendente alle elezioni europee nelle liste della Lega, in questi ultimi giorni si sta facendo largo in tutta Italia. Anche se in realtà il suo cosiddetto movimento esiste già da un po’, nato come comitato culturale ispirato al libro dello stesso Vannacci.
La novità è che questo movimento che ruota intorno al generale, ben presente sul territorio e visibilissimo sui social, sta evolvendo in un’associazione politica vera e propria, con una struttura organizzativa che aspira a coprire l’intero territorio nazionale, articolandosi in aree nazionali, regionali e provinciali. Inclusa Verona, naturalmente, dove il responsabile sarebbe stato individuato in Ennio Gambaretto. Una struttura che potrebbe prevedere, tra le altre cose, anche un vero e proprio tesseramento.
Insomma, un “movimento” partito da lontano, che ha sfruttato il “passaggio” gentilmente concesso da Salvini allo stesso Vannacci, con destinazione Bruxelles. E che ora, forte del mezzo milione di voti presi alle europee, 143mila dei quali nel nord est, punta a trasformarsi in qualcos’altro. Vicini al movimento ci sono, inevitabilmente, molti ex militari, tra cui il colonnello Fabio Filomeni, braccio destro e coordinatore nazionale del generale, mentre il vigile del fuoco Levis Trevisan, veneziano, viene indicato come responsabile per il Veneto.
E a Verona? Qui le manovre del generale hanno fin da subito attirato l’interesse di figure politiche come Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Gruppo misto, e Vito Comencini, ex deputato leghista ora alla guida di Popolo Veneto. Ma se parte il tesseramento, molti altri usciranno allo scoperto.