Polemiche dopo la lettera del vescovo di Verona monsignor Zenti.
Era inevitabile: la lettera del vescovo di Verona Giuseppe Zenti, con la quale a una settimana dal ballottaggio tra Damiano Tommasi e Federico Sboarina richiama ai “valori della famiglia contro teoria gender, aborto e eutanasia”, ha sollevato polemiche anche bel al di fuori del confini di Verona.
“Mi sembra una gravissima ingerenza. Fuori dal tempo e dal galateo dei rapporti istituzionali. Delle intromissioni dirette della chiesa cattolica nelle elezioni non abbiamo nostalgia”. Afferma infatti in una nota Carlo Calenda, segretario di Azione, parlando dell’intervento del vescovo Zenti, che ha invitato i fedeli, in vista del ballottaggio di domenica prossima, a votare tenendo a mente “quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender, al tema dell’aborto e dell’eutanasia”.