Verona, le rinunce alle candidature e gli esclusi eccellenti.
Vincenzo D’Arienzo, Gianni Dal Moro, Vito Comencini: ancora non è scaduto il termine per la presentazione delle liste, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, ma a Verona già ci sono esclusi certi. Ed eccellenti. Alcuni per scelta personale, altri per scelta, diciamo così, “pilotata”. Di certo il meccanismo della legge elettorale e il taglio dei parlamentari hanno costretto a sforbiciate dolorose. E’ certo, per esempio, che tra le fila del Partito democratico non ci saranno in lista i nomi di Vincenzo D’Arienzo e Gianni Dal Moro.
“Si tratta di una scelta personale, di vita – ha spiegato D’Arienzo, senatore uscente e deputato nella precedente legislatura -. Certo, un po’ sofferta, ma la consapevolezza con la quale l’ho maturata in questi mesi mi conferisce serenità. Arrivati ad un punto – anche l’età conta – ho pensato che sia più giusto restituire quanto ho imparato, ho conosciuto, in termini di esperienze e conoscenze alla mia comunità politica e al territorio veronese”.
“Sta per terminare il mio terzo mandato da parlamentare – sono invece i motivo che hanno spinto a lasciare Dal Moro -. Sono state tre legislature complicate, ma piene di passione e di impegno. Ho cercato di fare del mio meglio, con tutti i miei limiti. Devo molto alla mia comunità dei democratici e a quanti mi hanno sostenuto, partendo dal mio straordinario gruppo di amici. Mi fermo qui, in accordo con il mio segretario nazionale Letta, ritornando alle mie attività imprenditoriali e alla mia famiglia che in questi decenni ho trascurato”.
Più sorprendente, invece, la rinuncia di Vito Comencini, deputato leghista, che ha invece annunciato di non volersi ricandidare “per motivi personali”. Pur assicurando di voler rimanere nella Lega “per portare avanti il lavoro sul territorio da militante. Continuerò il mio impegno – assicura Comencini – come militante e come coordinatore cittadino della Lega a Verona”.