Verona verso il ballottaggio: la strategia di Sboarina dopo il no a Tosi.
Fare bingo senza pagare pedaggio. O per usare i vecchi detti popolari, la botte piena e la moglie ubriaca. Si potrebbe sintetizzare così la decisione del sindaco uscente Federico Sboarina di non apparentarsi con Flavio Tosi, fresco di tessera di Forza Italia, nonostante gli inviti all’unità del centrodestra fatti da tutti i leader nazionali, da Salvini a Berlusconi alla Meloni.
Sboarina ha tirato in ballo “la coerenza e il rispetto degli elettori”. Ma è evidente che “cedere” all’invito di Tosi, e apparentarsi con lui, avrebbe significato mettere nelle mani del neoforzista 9 consiglieri comunali e metà giunta, solo per cominciare. Meglio giocarsi il tutto per tutto puntando sul vecchio refrain che recita “la maggioranza dei veronesi è di centrodestra”. Contando così di potersi portare a casa i voti dei tosiani, o di chi al primo turno ha votato Tosi, pressochè gratis.
- Tommasi prosegue il tour nei quartieri, ecco il programma della settimana.
- Voto a Verona, Tommasi conquista i giovani. Sboarina fa il pieno tra i 50enni.
Se sarà una strategia vincente, lo sapremo la sera del 26 giugno. Intanto anche oggi Sboarina ci ha rimarcato su: “Con la Meloni ci abbiamo ragionato – ha detto – ma questa è Verona ed è giusto che i veronesi facciano le loro scelte. Del resto la maggioranza dei cittadini sta da questa parte di campo. Io non spacco il centrodestra, le porte sono sempre aperte”.