Tenta di comprare un orologio da 30mila euro con soldi falsi: finisce in rissa

Peschiera del Garda, arrestato 33enne che aveva tentato di comprare un orologio da 30mila euro con soldi falsi

Tenta di comprare un orologio da 30mila euro con soldi falsi: finisce in rissa. Nel pomeriggio di ieri 15 agosto, i carabinieri di Peschiera del Garda hanno arrestato, nella flagranza di reato, un 33enne del luogo, resosi responsabile di tentata rapina impropria, sostituzione di persona e detenzione di banconote contraffatte.

In particolare, carabinieri sono intervenuti sul lungolago Garibaldi su richiesta del titolare di una struttura ricettiva che riferiva di una colluttazione in corso tra due persone, all’esterno del proprio esercizio, presumibilmente per il furto di un orologio. Giunti sul posto, e sentita la vittima, i militari ricostruivano come gli fosse stato sottratto un orologio di importante valore da parte di un uomo. I due si erano dati appuntamento in quel luogo per concludere la compravendita dell’orologio, del valore di circa 30mila euro.

Le mazzette di denaro falso.

La vittima inoltre specificava come l’acquirente si fosse presentato con delle generalità, risultate poi essere differenti da quelle reali, riferendo di essere un collezionista di orologi.  Dopo aver verificato l’autenticità dell’orologio e della relativa scatola e documentazione portata dal venditore, l’acquirente mostrava delle mazzette in denaro contante che costituivano il pagamento della trattativa, risultate poi essere false.

L’acquirente, successivamente, sfruttando un momento di distrazione del venditore, che era andato alla ricerca di una presa elettrica per la verifica dell’autenticità delle banconote mediante l’apposito apparecchio elettronico che aveva portato con sè, si dava alla fuga, venendo inseguito dalla vittima. Il venditore, resosi conto del tentativo del raggiro, lo raggiungeva e da lì ne scaturiva una colluttazione, durante la quale l’acquirente cercava di guadagnarsi la fuga, venendo poi bloccato.  

All’esito degli accertamenti svolti, si appurava come l’acquirente avesse posto in cima alle 6 mazzette di denaro contante, utilizzate per la compravendita, 6 banconote genuine mentre le altre sono risultate essere contraffatte e che inoltre, aveva fornito al venditore delle generalità non vere.

Per tali motivi il 33enne veniva tratto in arresto in flagranza di reato e, al termine delle formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Verona Montorio così come disposto dalla Procura della Repubblica di Verona.

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