Paolini con il team softball ha festeggiato un titolo europeo: ma quest’anno l’obiettivo sono i World Games in Alabama.
Elio Paolini, 36 anni, della scuola EOM Italia di Mozzecane, è la mano magica della nazionale femminile di softball. Da cinque anni le affianca come fisioterapista, occupandosi di seguirle nella preparazione e nelle problematiche legate all’attività agonistica. Con loro ha festeggiato un titolo europeo, mentre quest’anno il team volerà ai World Games, che si svolgeranno dal 7 al 22 luglio in Alabama.
La passione per la fisioterapia corre in famiglia.
Paolini, che dopo la laurea in fisioterapia e il master in fisioterapia dello sport si è iscritto al master universitario in osteopatia nelle disfunzioni neuro-muscolo scheletriche dell’Università di Verona in collaborazione con EOM Italia, ha la passione per questo mestiere nel sangue. “Mio nonno materno Ciro, di Nettuno, è stato uno dei primi massoterapisti. Praticamente un pioniere della fisioterapia. Lavorò per quarant’anni per il gruppo sportivo delle Fiamme Oro e fu anche fisioterapista della squadra femminile e maschile di judo. È stato tra i primi a portare l’arte del judo a Nettuno, dando un forte impulso alla crescita del movimento sportivo. Grazie a lui a 15 anni avevo già le idee chiare: volevo diventare fisioterapista. Del resto, ho sempre amato lo sport: ho praticato il calcio, il judo e poi il baseball, e mentre studiavo ho capito che la mia strada sarebbe stata quella”.
La sfida del softball accettata con entusiasmo.
Nella sua città natale, Nettuno, c’è un lungo legame con il baseball, e perciò l’esperienza in ambito sportivo del giovane fisioterapista è partita da lì. “Sono stati anni per me fantastici, in cui ho potuto sperimentare e mettermi alla prova come professionista. Inoltre, ho potuto approfondire le mie competenze nell’ambito degli arti superiori, che già mi appassionavano. Fino al 2015 ho lavorato con la squadra di casa, che è sempre stata in serie A. In seguito, ho iniziato a seguire il team di volley, a Cisterna di Latina, con il quale lavoro tuttora. Qualche anno fa è arrivata una nuova sfida: fare il fisioterapista della nazionale femminile di softball. Una scommessa che ho accettato con entusiasmo, anche perché le atlete donne hanno un grandissimo potenziale che, con competenza e delicatezza, si può riuscire a far esprimere al meglio. Importantissima è la preparazione mirata anche alla prevenzione degli infortuni. Nel softball le problematiche fisiche riguardano il quadrante inferiore dell’anca o i possibili traumatismi come le lesioni articolari, al ginocchio o al piede”.
I due titoli europei e il percorso di specializzazione.
Con le azzurre Paolini ha festeggiato due titoli europei, nel 2019 e nel 2021, mentre alle Olimpiadi di Tokyo la squadra si è fermata ai quarti. “Le ragazze non hanno fatto male, ma si sono scontrate con le sei squadre più forti del mondo”, dice. “Comunque, la loro resta una delle poche nazionali ad aver vinto di più a livello europeo e per quest’anno mi aspetto molto dai World Games negli Usa. Poi ci aspetterà un altro Europeo, stavolta in Spagna”.
Con la scuola di Mozzecane Paolini sta compiendo un importante percorso di approfondimento e specializzazione. “Essere fisioterapista non è solo un lavoro, ma una passione e una missione di vita. L’osteopatia, che sto approfondendo grazie agli studi alla scuola EOM, dà una marcia in più perché insegna a guardare fuori dagli schemi, allargando i propri orizzonti. E con il master universitario i contenuti sono al di sopra delle mie aspettative”.