La favola del calciatore di Isola della Scala: è Baschirotto-mania.
La maglia numero 6 del Lecce è ormai introvabile, e in Salento si progettano dolci e gadget a sua immagine e somiglianza ogni giorno: ormai la Baschirotto-mania spopola in tutta Italia, e sembra inarrestabile.
Tutto merito, e ci mancherebbe altro, di Federico Baschirotto, classe 1996, nato a Isola della Scala e simbolo, senza se e senza ma, del Lecce guidato da Marco Baroni. Baschirotto è arrivato a Lecce quest’anno, dopo una carriera iniziata nelle giovanili del Chievo e del Legnago e vissuta senza mai vedere la serie A. E a Lecce ha subito messo tutta la sua voglia di farcela: 3 gol in 21 partite (l’ultimo sabato), per ora, da difensore definito “marmoreo”.
Ma soprattutto il suo è diventato in brevissimo tempo un marchio inconfondibile, che ha conquistato l’Italia con i suoi modi e la sua immagine da gigante buono. Dicono che non sembri nemmeno un calciatore, Baschirotto: c’è chi lo ha paragonato a un wrestler, e lui una spiegazione a quella perfetta massa di muscoli che si ritrova l’ha data senza fare una piega: durante il lockdown è tornato nell’azienda agricola di famiglia, e si è messo a caricare e scaricare maiali. Eccoli lì, i muscoli, altro che palestre patinate.
Eppure, anche se non lo sembra, Baschirotto un calciatore lo è eccome. Al punto da aver già conquistato una città, Lecce. Dove tra le altre cose è nato anche il Baschicicciotto, variante del pasticciotto, e dove è idolo incontrastato, tra striscioni e action figures a lui dedicati. E intanto sui social le pagine a suo nome si moltiplicano.
“La determinazione è il mio più grande pregio – assicura – il segreto è continuare ad avere fiducia anche quando vuoi dire basta”. Parola di Federico Baschirotto da Isola della Scala, mestiere supereroe.