All’Ircss Sacro Cuore di Negrar un nuovo sistema che sincronizza il trattamento con il respiro del paziente.
L’Ircss Sacro Cuore don Calabria di Negrar amplia i confini della radioterapia di ultra-precisione contro i tumori: per la prima volta al mondo è stato applicato alla radioterapia guidata da risonanza magnetica ad alto campo (1,5 Tesla usata anche a scopo diagnostico) il “gating automatico”, un software che consente di seguire il respiro del paziente e colpire con il fascio di radiazioni ionizzanti la lesione tumorale solo quando è perfettamente “nel mirino”.
Il sistema, che di fatto elimina la possibilità di coinvolgimento dei tessuti sani, è stato impiegato dal Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell’Ircss Sacro Cuore don Calabria di Negrar, diretto da Filippo Alongi, professore ordinario all’Università di Brescia, unico a disporre del nuovo software assieme all’Università dell’Iowa negli Stati Uniti. Ad essere trattati due pazienti con tumore alla prostata e al fegato, entrambi sottoposti solo a 5 sedute.
Sincronizzato con il respiro del paziente.
L’intervento, i cui risultati sono stati presentati all’ultimo congresso dell’American Society for Therapeutic Oncology and Radiology (ASTRO) di San Diego del 1-4 ottobre, è stato possibile grazie all’applicazione del nuovo software (il “gating automatico”) a Unity, l’acceleratore lineare integrato con risonanza magnetica ad alto campo di cui il Dipartimento di Negrar dispone dal 2019. La combinazione con la Risonanza Magnetica, capace di immagini ad altissima risoluzione, fa di Unity una delle apparecchiature più efficienti e precise in radioterapia per la cura dei tumori. “Il ‘gating automatico’ è una tecnica che sincronizza il macchinario per radioterapia con il respiro del paziente, grazie a un software che ‘aggancia’ il bersaglio tumorale e consente di colpirlo solo in determinate fasi del respiro stesso, quando è perfettamente nel mirino”, spiega il professor Alongi.
Prima volta al mondo.
“Si tratta della prima volta al mondo che un sistema di questo genere viene associato a una radioterapia guidata da risonanza magnetica ad alto campo, che, offrendo immagini ad alta risoluzione prima e durante ogni seduta, è già in grado di indirizzare con precisione millimetrica dosi di radiazione tali da neutralizzare le cellule tumorali, con il minimo coinvolgimento dei tessuti sani. Con il nuovo software – sottolinea – questa precisione aumenta ulteriormente, consentendo di trattare al meglio anche tutti i bersagli tumorali in movimento. Alcuni organi del torace e dell’alto addome, per esempio il pancreas, il fegato e i polmoni – prosegue – si muovono infatti anche in conseguenza del ritmo respiratorio e ciò modifica la posizione della lesione tumorale e degli organi sani circostanti durante la seduta: queste continue incertezze di movimento riducono, nella radioterapia convenzionale, la possibilità di usare dosi di raggi più intense ed efficaci. Grazie al ‘gating automatico’, invece, il fascio di radiazioni viene sincronizzato con il respiro e viene istantaneamente bloccato se il tumore esce dal mirino”.
Nel caso invece degli organi pelvici, come la prostata, “Unity” è in grado di interrompere il fascio di radiazioni se ci sono dei movimenti inconsulti del paziente o ad esempio delle modifiche del riempimento e svuotamento degli organi limitrofi alla ghiandola prostatica, bersaglio del trattamento.
“La precisione di Unity ha consentito di proporre sempre di più protocolli di trattamento con un minor numero di sedute rispetto alla radioterapia convenzionale – specifica Alongi -. All’Ircss di Negrar sono già stati trattati in questo modo oltre 900 pazienti e sono stati pubblicati diversi report internazionali che evidenziano come questa tecnica sia ben tollerata e molto efficace per il trattamento di alcune neoplasie, soprattutto dell’ambito pelvico, come il tumore della prostata. Con la tecnica di “gating” avremo un ulteriore miglioramento: la calibrazione del fascio di raggi diventa ancora più fine, perché si sincronizza anche al respiro. Con la collaborazione da parte del paziente e pochi minuti in più per ogni seduta, si può gestire il movimento respiratorio e colpire con le radiazioni solo nella fase in cui sono indirizzate sul tumore e non sugli organi sani”.