Sabato 17 giugno a Negrar la manifestazione indetta dal comitato “Salviamo Parona e Arbizzano” a cui hanno partecipato più di 100 persone.
La manifestazione indetta dai cittadini appartenenti al comitato “Salviamo Parona e Arbizzano” si è tenuta a Negrar il 17 giugno e ha coinvolto più di 100 persone che hanno manifestato il loro disagio causato da una puzza nauseante e dal proliferare di mosche creatasi dopo l’incendio al salumificio Coati del febbraio scorso.
I manifestanti hanno marciato da San Peretto fino al centro di Negrar e hanno intrattenuto una discussione col sindaco Roberto Grison per esprimere il loro dissenso sulla volontà, da parte della società F.lli Coati, di ampliare il loro stabilimento una volta ricostruito l’edificio. Inoltre le lamentele hanno tirato in ballo la presenza di odore putrido e mosche a cui devono sottostare ogni giorno gli abitanti e i lavoratori della zona, soprattutto con il grande caldo.
La manifestazione.
Come previsto, la manifestazione è partita all’orario prestabilito e ha coinvolto un numero non esiguo di partecipanti i quali hanno sfilato a piedi fino a Negrar, causando però piccoli disagi alla circolazione in prossimità della rotonda della Meridiana. Al termine della manifestazione il presidente del comitato Sergio Cucini, assieme a una piccola delegazione di volontari, si è trattenuto in una discussione col primo cittadino negrarese Roberto Grison.
È seguita una discussione, a tratti accesa, sulle problematiche riscontrate a causa dell’incendio. L’esito non è stato positivo per i cittadini: la volontà da loro espressa di svolgere una disinfestazione aerea per le mosche è stata negata dal sindaco poiché, sotto consiglio di Arpav ritenuta inefficace, anche se i cittadini sostengono il contrario. Secondo il sindaco la soluzione risiede nell’intervento all’origine del problema, ovvero lo stabilimento andato in fumo, i cittadini sono però scarsamente informati sulle operazioni che si stanno svolgendo in tal proposito.
Sul futuro dell’area il sindaco è irremovibile: lo stabilimento possiede i necessari permessi per continuare la sua attività. Il comitato, d’altro canto, ha sottolineato che nei rapporti stilati da VIA e VAS sono emerse numerose criticità a riguardo e sarebbe quindi opportuno rivedere le autorizzazioni e non sottoscrivere la convenzione per l’ampliamento né concedere ulteriori proroghe.