Legnago, il ponte torna il sicurezza: costerà 5 milioni e mezzo.
La cerimonia di posa della prima pietra, assume sempre un forte valore simbolico, soprattutto se viene svolta proprio il 26 aprile, giorno che tutti auspichiamo, si a quello di una seconda ‘Liberazione’. Infatti proprio il 26 aprile 2021, si è tenuta a Legnago la cerimonia della posa della prima pietra dei lavori di messa in sicurezza del ponte Dino Limoni sulla S.R. 10. Erano presenti all’evento il sindaco Graziano Lorenzetti, la vice presidente della Regione Veneto Elisa De Berti, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto e il direttore generale di Veneto Strade Silvano Vernizzi.
L’intervento di risanamento conservativo dell’impalcatura e delle pile del ponte si svolgerà in due fasi e costerà 5 milioni e 400mila euro. La prima fase è partita in concomitanza con la posa della prima pietra, con l’assegnazione dei lavori alla ditta Cadore Asfalti, e terminerà a gennaio 2022. Con un investimento di circa 2 milioni di euro, Veneto Strade effettuerà il rifacimento degli asfalti sul ponte, la messa in posa di barriere di sicurezza con muretti di sostegno e la ripresa dei calcestruzzi.
Nella seconda fase verranno rifatti gli appoggi e verrà realizzato un sistema di monitoraggio in fibra ottica e un meccanismo di rilevazione del carico per controllare l’effetto del peso dei veicoli sulle travi, già testato su due ponti in Veneto (a Cortina e a Mestre).
“Per questa struttura era fondamentale la sua messa in sicurezza”, commenta il sindaco, “Ringrazio la Regione per aver finanziato l’intervento e Veneto Strade che effettuerà i lavori, che garantiranno comunque la transitabilità nel doppio senso. Chiedo scusa se ci sarà qualche rallentamento ma questo è un intervento troppo importante per la sicurezza dei cittadini”.
Dal 2017 la Regione Veneto ha stanziato 30milioni di euro per la sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, Investimenti che sono stati decisi prima della tragedia del Ponte Morandi. Questo intervento in termini finanziari è il più importante del Veneto. Durerà 9 mesi, ma è un disagio che bisogna mettere in conto perché le manutenzioni non possono non essere fatte.