E’ di Legnago il pianista che ha modernizzato la musica antica di Frescobaldi.
Michele Fontana, il pianista geniale e sorridente che ha reso moderna la musica antica, è il deus ex machina del sistema di accordatura mesotonico, frutto della personale sfida di unire il mondo antico a quello moderno. Nato a Legnago, il Maestro ha Iniziato i suoi studi musicali a nove anni, per iscriversi di li a poco al Conservatorio di Musica “E.F. dall’Abaco” di Verona.
Michele Fontana possiede un vero e proprio palmares di successi sia personali che di pubblico, a partire dal diploma in Pianoforte con Sabrina Reale e in Organo Composizione organistica con Umberto Forni, fino alla Laurea Specialistica in pianoforte con il massimo dei voti e la lode con Edoardo Maria Strabbioli al Conservatorio di Mantova ottenuta mentre si laureava in ingegneria meccanica all’Università di Modena.
Non si contano i premi che ha conseguito in concorsi internazionali, le esibizioni da solista in importanti festival, la direzione artistica del Festival Musicale ‘Percorsi Sonori’, fino ad arrivare al grande progetto discografico ‘Fontana plays Frescobaldi on meantone piano’: “E’ il risultato di anni di studio sull’analisi dell’opera e sulla filosofia di Girolamo Frescobaldi, un virtuoso del clavicembalo e dell’organo, come testimoniato da Agostino Superbi in un resoconto del 1620 – descrive -. Ho sviluppato l’insieme in 7 dischi, pubblicati dalla casa discografica ‘Fluente Records’, di cui sono il fondatore”. Si tratta della registrazione integrale dell’opera omnia per tastiera di Girolamo Frescobaldi eseguita per la prima volta su un pianoforte accordato con il sistema mesotonico.
Per realizzare questo progetto quindi il Maestro, grazie alla sua spiccata curiosità intellettuale, la voglia di continue e capillari sperimentazioni e le sue competenze scientifiche, non si è limitato all’uso di un normale pianoforte da concerto: “Ho deciso di accordarlo come un clavicembalo, utilizzando il sistema mesotonico seicentesco anziché il sistema temperato equabile, oggi normalmente in uso negli strumenti moderni -illustra -. Mi sono orientato su questa scelta, comunque conscio della sua pericolosità, per restituire all’ascoltatore una esperienza di ascolto più ‘antica’ e ‘pura’, preservando gli ‘affetti’ contenuti nella musica di Frescobaldi che altrimenti sarebbero andati perduti con il sistema temperato equabile”.
Un esperimento rivoluzionario, ricco di dinamiche musicali inimmaginabili, fino ad ora irrealizzato e unico nel suo genere: “Per riproporre Frescobaldi in una veste rinnovata, con nuovi colori, nuove sonorità e nuove emozioni”, conclude Fontana.