Mater Salutis di Legnago: nel 2021 130mila prestazioni tra batteriologia, sierologia e biologia molecolare.
Cresce, nel secondo anno post-Covid, l’importanza dell’Unità operativa semplice dipartimentale di Microbiologia dell’ospedale Mater Salutis di Legnago. Il laboratorio fa parte integrante del gruppo operativo dell’Azienda Ulss 9 scaligera per la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate a pratiche assistenziali, fornendo i dati sulla prevalenza dei germi MDR (multi-drug resistance, la resistenza multi farmaco).
L’unità di Microbiologia, inoltre, collabora per le attività diagnostico-assistenziali di tipo infettivologico con altre unità operative (tra cui i dipartimenti internistico, chirurgico, emergenza urgenza, oncologia clinica, materno infantile, riabilitazione…). L’attività espletata dal laboratorio di Microbiologia nell’anno 2021 si è articolata in circa 130mila prestazioni, di cui 100mila nella branca di batteriologia, 20mila in sierologia e 10mila in biologia molecolare.
Il team e il panorama della Microbiologia clinica.
Il responsabile dell’Unità operativa dipartimentale di Microbiologia del Mater Salutis è Cesare Motta, a capo di un team formato da Francesco Sgrò e da Evdochia Rotari. L’Uosd ha una sua autonomia strutturale, pur operando in stretta collaborazione con l’Uoc di Laboratorio analisi, ed è una struttura semplice a carattere dipartimentale.
Dal 2018 il panorama epidemiologico nell’ambito delle malattie infettive è andato peggiorando: l’aumento della circolazione di ceppi batterici multiresistenti, la comparsa delle cosiddette “infezioni emergenti” legate ai cambi climatici e alla globalizzazione, la ricomparsa di patologie come la tubercolosi, l’attuale pandemia legata al virus SARS-CoV-2 sono solo alcuni esempi che evidenziano l’aumento dei carichi di lavoro nell’ambito della Microbiologia clinica. Nella diagnostica dell’infezione da CoV-2 e nella diagnostica delle infezioni, è ormai riconosciuto il ruolo insostituibile dei laboratori di Microbiologia e Virologia. La grave crisi sanitaria conseguente alla pandemia ha purtroppo fatto chiarezza ed evidenziato in modo inconfutabile il ruolo del microbiologo clinico e dei servizi di Microbiologia e Virologia all’interno della rete ospedaliera.
Le reti e i laboratori di Microbiologia.
Secondo un documento del 2018 dell’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli), in Italia operano 51 strutture di Microbiologia clinica autonome con oltre 1300 addetti, oltre a una miriade di sezioni di microbiologia afferenti a laboratori misti (di Patologia clinica, di Analisi chimico-cliniche e microbiologiche). Di recente, il Parlamento ha accolto un emendamento che chiede un riconoscimento per questi laboratori specialistici di Microbiologia. Così, per la prima volta con una legge ordinaria, in attesa di rapida conversione in legge del D.L. Rilancio, sarà riconosciuto il ruolo dei laboratori di Microbiologia e Virologia nella diagnostica dell’infezione da SARS-CoV-2 e, più in generale, nella diagnostica delle infezioni.
Le Regioni saranno tenute così a costituire le reti dei laboratori di Microbiologia, “individuandoli tra i laboratori dotati di idonei requisiti infrastrutturali e di adeguate competenze specialistiche del personale addetto”.
Cesare Motta ha commentato: “Investire nella microbiologia clinica significa intervenire tempestivamente su malattie i cui accertamenti e le terapie in fase avanzata avrebbero un costo notevolmente maggiore, aumentare l’appropriatezza clinica e migliorare l’esito delle strategie farmacologiche opportunamente mirate”.