Lavoro, in Veneto e a Verona l’occupazione tiene grazie al turismo.
Sale l‘occupazione in Veneto: secondo i dati sul lavoro pubblicati su La bussola di Veneto Lavoro, sono state oltre 36.500 le assunzioni nel mese di agosto, nettamente superiori a quelle degli anni precedenti, mentre da inizio anno la crescita sul 2021 è pari al 23%. Va ridimensionandosi il fenomeno delle dimissioni da tempo indeterminato, che nel mese di agosto hanno interessato 7.900 lavoratori, un numero in crescita del 18% rispetto al 2019 ma lontano dal picco raggiunto in aprile. Particolarmente positivo l’andamento a Verona, con 22.600 posti di lavoro in più.
“La crescita dell’occupazione in Veneto”, commenta l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, “dimostra che la nostra economia ha tenuto grazie al turismo, ma anche a settori produttivi come l’occhialeria, l’industria conciaria e delle calzature. Da gennaio sono stati guadagnati complessivamente 77 mila posti di lavoro dipendente. Dopo la conclusione della stagione turistica e con la ripresa di settembre potremo verificare quale sia effettivamente la situazione fortemente condizionata in particolare dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime”.
Tendenza a stabilizzare i contratti.
Il saldo dell’intero periodo gennaio-agosto 2022 è stato pari a 76.900 nuovi posti, in linea con quelli fatti registrare negli stessi periodi del 2021 e del 2019.
“Abbiamo notato che quest’anno i picchi della domanda di lavoro si sono concentrati nei mesi di aprile e maggio in vista di una stagione estiva partita in anticipo”, sottolinea ancora l’assessore. “Inoltre vi è stata una tendenza alla stabilizzazione dei contratti. Elementi che hanno contribuito a rendere positivo il quadro”.
L’andamento occupazionale da inizio anno è particolarmente positivo nei servizi, che guadagnano 53.100 posti di lavoro, la maggior parte dei quali concentrati nel turismo (+40.000) e con una crescita delle assunzioni del 29% rispetto allo scorso anno. Bilancio positivo anche per l’industria (+13.900, assunzioni +20%) e per il settore primario (+9.900), dove anche le assunzioni stanno tornando sugli stessi valori del 2021, sebbene ancora con segno negativo. In particolare, la domanda di lavoro si dimostra vivace nei settori delle calzature, dell’occhialeria e dell’industria conciaria, nei servizi turistici nella produzione dei mezzi di trasporto e delle macchine elettriche.
L’andamento nelle province.
Il saldo è positivo in tutte le province e particolarmente significativo a Venezia (+38.800 posizioni lavorative) e Verona. Nettamente inferiori, ma comunque positivi, i bilanci occupazionali nelle altre province, con Padova che registra una crescita di 4.200 posti di lavoro dipendente, Rovigo +4.000, Vicenza +3.300, Treviso +2.600 e Belluno +1.200. Il volume delle assunzioni rispetto al 2021 è in netto incremento ovunque, con un picco del +41% a Venezia e un minimo del +3% a Rovigo. Nel solo mese di agosto, saldo negativo in tutti i territori tranne Rovigo, con assunzioni in crescita a Treviso, Verona e Vicenza.
Per quanto riguarda i disoccupati iscritti negli elenchi dei Centri per l’impiego del Veneto a fine agosto sono complessivamente 286.000, cui si sommano 104.000 persone in sospensione perché occupate temporaneamente o perché in conservazione della condizione di disoccupazione per ragioni di reddito.
“Resta alta la richiesta dei settori della ricettività e servizi collegati che stentano a trovare lavoratori, così come alcuni comparti dell’industria. Per questo intensificheremo l’azione che la Regione già mette in campo per fare uscire dalla disoccupazione quei 390.000” precisa, infine, Donazzan.