Firmata l’alleanza tra 85 comuni della provincia di Verona per aiutare nella ricerca del lavoro e raggiungere anche le realtà più piccole.
Si allarga l’unione dei Comuni che assiste le persone più svantaggiate nella ricerca del lavoro: sono infatti 85 i paesi della provincia di Verona, raggruppati geograficamente in quattro distretti, che aderiscono ai patti territoriali siglati con il comune di Verona.
A loro volta i comuni capofila hanno formato una rete con il comune di Verona, attraverso il suo servizio promozione lavoro, con la provincia e con l’Ulss 9 scaligera, con l’obiettivo di integrare risorse istituzionali, progettuali, finanziarie e professionali e per avviare programmi e interventi per migliorare l’occupabilità e l’occupazione di tutte le persone, anche più lontane dal mercato del lavoro e a rischio di esclusione sociale e lavorativa.
La collaborazione permetterà di aiutare i giovani che cercano un impiego per la prima volta o chi lo ha perso ed è alla ricerca di un reinserimento, ma anche di far sì che anche nei comuni più piccoli vengano aperti sportelli lavoro comunali. A questi infatti si rivolge un’importante fascia di popolazione alla ricerca di un’occupazione: molte sono donne, ma ci sono anche persone vicine alla pensione o disoccupati.
Turismo, logistica e agricoltura i campi con maggiore richiesta di personale.
L’anno scorso sono stati circa 1500 i cittadini che hanno effettuato l’accesso allo sportello del comune di Verona e circa la metà di chi ha seguito un percorso di accompagnamento ha trovato lavoro. Turismo, logistica e agricoltura gli ambiti in cui c’è maggiore richiesta e possibilità di trovare occupazione.
“Il tema del lavoro è una priorità che riguarda tutte le amministrazioni e questo grande lavoro di squadra lo dimostra”, ha detto l’assessore al lavoro Michele Bertucco. “Mettendo in rete per la prima volta così tanti comuni, non solo riusciremo ad intercettare un numero importante di persone, ma anche ad avere più forza nel reperire risorse e competenze. Le persone che si rivolgono agli sportelli sono quasi sempre svantaggiate, ecco perché è importante seguirla anche con la formazione e l’accompagnamento”.
Nell’ultimo biennio sono stati realizzati interventi di politica attiva del lavoro che hanno ottenuto finanziamenti regionali per 1 milione e 500mila euro e che, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, hanno coinvolto 270 persone in percorsi di formazione, riqualificazione e accompagnamento al lavoro, raggiungendo anche i comuni più piccoli e con minori possibilità di accesso ai bandi regionali.