Omicidio di Lavagno, il dolore del papà di Andrea: “Mai saputo nulla di quella pistola”.
Omicidio di Lavagno, il dolore del papà di Andrea: il ragazzo di 15 anni è stato dichiarato cerebralmente morto dopo aver trascorso giorni in condizioni critiche all’ospedale di Borgo Trento. Andrea è stato ucciso dalla madre Alessandra Spiazzi con un colpo d’arma da fuoco alla nuca. Un tragico episodio in cui anche la donna ha perso la vita, suicidandosi.
Il padre di Andrea, Luciano, ha deciso di donare gli organi del figlio, permettendo ad altre persone di vivere grazie al suo sacrificio. La procedura di espianto è stata avviata dopo l’accertamento della morte cerebrale, dalla commissione medica, che ha seguito il protocollo previsto per legge.
Nel frattempo, le indagini delle autorità sono ancora in corso per chiarire i dettagli del dramma. Il padre di Andrea ha dichiarato di non essere a conoscenza della pistola in casa, un’arma che apparteneva al nonno del ragazzo e che non era stata denunciata dopo il suo decesso.
Andrea era un giovane molto amato, attivo nella comunità, appassionato di sport e parte del gruppo scout. La sua scuola, il liceo Copernico-Pasoli, ha organizzato un minuto di silenzio per ricordarlo, esprimendo vicinanza alla famiglia e ai suoi amici. La perdita del giovane ha suscitato grande commozione, non solo tra i suoi compagni di classe, ma anche tra chi non lo conosceva personalmente.