Sanità, presidio a Isola della Scala: “In questi anni niente di fatto”

Isola della Scala, folla al presidio: “La carenza di medici è un grande problema”.

Sabato 8 marzo 2025, una folla di cittadini ha partecipato al presidio organizzato dal Comitato per l’ospedale di Isola della Scala e da diverse associazioni locali. Questo con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla situazione della sanità nel territorio e chiedere un miglioramento dei servizi.

“Il Comitato per l’Ospedale e le associazioni che lo sostengono sono impegnati a salvaguardare i servizi sanitari indispensabili per i cittadini, cercando di opporsi ai continui tagli e chiusure decisi dalla politica regionale”, ha dichiarato la presidente del Comitato, Giovanna Zarantonello.

La vice presidente, Maddalena Salgarelli, ha ripercorso la storia dell’ospedale, sottolineando come le promesse di potenziamento dei servizi ambulatoriali e diagnostici siano state disattese. “Dopo la chiusura definitiva dei reparti, la dirigenza dell’Ulss 9 Scaligera si era impegnata ad incrementare i servizi ambulatoriali e diagnostici. Inoltre le schede sanitarie del 2019 prevedevano per Isola della Scala l’attivazione di un punto di primo intervento h24 che avrebbe dovuto essere un presidio di riferimento per casi urgenti ma non gravi. Purtroppo, nulla è stato attivato in questi anni, anzi abbiamo assistito ad una progressiva riduzione degli ambulatori di medicina, ortopedia, cardiologia, chirurgia e tanto altro”.

Le richieste alla Regione.

Il Comitato e le associazioni chiedono alla Regione Veneto e ai sindaci dei comuni limitrofi un impegno concreto: “Ridisegnare la sanità pubblica nella zona. Garantire i servizi sanitari essenziali. Attivare il punto di primo intervento promesso. Potenziare gli ambulatori e i servizi diagnostici“.

La situazione in Veneto.

Anna Maria Bigon, vice presidente della Quinta Commissione Sanità e Sociale della Regione Veneto, ha riconosciuto le eccellenze del sistema sanitario veneto, ma ha anche evidenziato alcune criticità: “In Veneto abbiamo delle eccellenze a livello sanitario, abbiamo due importanti università, Padova e Verona, e siamo valutati dal Ministero della Salute come una regione che funziona, secondo i loro indicatori”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo evidentemente un problema sul territorio, acuito anche dalla carenza di medici, di infermieri e operatori socio sanitari come certificato dalla Fondazione Gimbe“.

La segretaria del Comitato, Claudia Tinto, ha concluso l’incontro leggendo una lettera che sarà inviata alla Regione, all’Ulss 9 e ai sindaci, ribadendo la necessità di un intervento urgente per garantire il diritto alla salute dei cittadini.