Un salto nel futuro, dove storia e architettura si fondono con tecnologia e innovazione.
E’ questa la sensazione che da oggi, cittadini e turisti proveranno visitando tutte le Porte cittadine del sistema delle mura, da Porta Fura a Porta Vescovo.
Ciò grazie al progetto che vede insieme il Comune di Verona e l’Università di Pavia per dotare, attraverso moderne tecnologie informatiche, il sistema fortificato veronese di un approccio ‘contemporaneo’, che ne migliora la conoscenza sotto tutti gli aspetti e ne permette una valorizzazione nuova e più ampia. A vantaggio anche del comparto turistico, laddove l’offerta tradizionale si arricchisce di percorsi mai visti prima, supportati da modellini tridimensionali, ricomposizioni virtuali e persino videogiochi.
Un lavoro complesso e articolato, di cui oggi è stato presentato il primo step, quello relativo alle 11 porte cittadine. Da porta Fura a porta San Zeno, da porta Nuova a Porta Vescovo, da Porta Palio ai Portoni della Bra fino a Porta Vescovo. Per ciascuna di queste strutture sono stati predisposti i pannelli con informazioni complete sui diversi aspetti che le caratterizzano, storici, architettonici, artistici ma anche ambientali.
Da domani i trespoli illustrati saranno collocati davanti alle Porte di riferimento. Oggi, in via eccezionale, hanno inaugurato il nuovo percorso con una mostra temporanea negli spazi del Centro di Documentazione Verona Città Fortificata al bastione delle Maddalene.
E’ qui, che stamattina, il sindaco Federico Sboarina e l’assessore ai Rapporti con l’Unesco Francesca Toffali hanno tagliato il nastro dell’esposizione diffusa, che percorre gli oltre 11 chilometri di cinta muraria che oltre alle Porte cittadine, comprende i bastioni e i valli.
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