Panettoni e pandori artigianali secondo Dissapore: c’è anche Verona.
Anche quest’anno, Dissapore presenta la tanto attesa classifica dei panettoni e dei pandori artigianali, appuntamento immancabile per appassionati e professionisti dei lievitati natalizi. L’edizione 2024 coinvolge oltre 150 lievitati selezionati in tutta Italia, mettendo alla prova i migliori panificatori e pasticceri.
Il processo di valutazione, rigorosamente alla cieca per garantire imparzialità, ha avuto luogo il 22 novembre. Il panel, guidato dall’analista sensoriale Stefania Pompele e dalla direttrice Chiara Cavalleris, include redattori esperti come Elena Bellusci, Massimo e Dario De Marco e Rossella Neri.
I lievitati in gara, tra conferme e nuove promesse, sono il frutto di un’attenta selezione, con un unico obiettivo: incoronare le eccellenze italiane del Natale.
E tra i top 10 pandori e i top 30 panettoni artigianali “premiati” dalla classifica di Dissapore, ci sono anche due presenze veronesi. Cominciamo dai panettoni: alla posizione numero 19, da Grezzana, ecco il panettone Infermentum. Per la cronaca, ai primi tre posti si piazzano il panettone Ciacco, di Parma, seguito dalla pasticceria Giorgio Bolzani di Vicenza e dalla pasticceria Vignola di Solofra.
Per i pandori, Verona sale addirittura sul podio, grazie alla seconda piazza conquistata da Renato Bosco, di San Martino Buon Albergo: “Il pandoro di Renato Bosco quest’anno è da manuale: crosta ben cotta con sentori di tostatura ma senza scivolare sul secco o sui sentori bruciato. L’interno è umido al punto giusto con una bella filatura della pasta e un inteso aroma di vaniglia, delicata ma ben presente. Tra i lievitisti, il veronese padre del marchio pasta madre viva, nonostante le sue molteplici collaborazioni, è tornato in laboratorio”. Meglio di Renato Bosco, secondo Dissapore, solo il pandoro di Renato Tiri, pasticceria di Acerenza.