Gnocchi della Lessinia e Pero Misso nell’elenco dei “prodotti tradizionali”.
Gnocchi di malga, gnocchi sbatùi, gnocchi di farina: chiamateli come volete, ma quel che è certo è che questo piatto povero negli ingredienti, ma ricercatissimo e rappresentativo di un territorio, da oggi ha un nome preciso e, soprattutto, riconosciuto a livello nazionale: “Gnocchi della Lessinia”.
Con Decreto ministeriale del 25 febbraio 2022, infatti, è stato pubblicato l’aggiornamento dell’Elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali intesi come “prodotti destinati all’alimentazione umana, le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura sono praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo (periodo non inferiore a 25 anni)”.
In questo speciale registro la Regione del Veneto annovera 387 prodotti tradizionali, rappresentativi di tutte le provincie venete, e per l’anno 2022 sono entrati a farne parte, appunto, gli Gnocchi della Lessinia e il Pero Misso, quest’ultimo riconosciuto anche come Presidio Slow Food.
A farsi promotrice dell’inserimento, in particolare degli Gnocchi della Lessinia, è stata la Pro loco del Comune di Sant’Anna d’Alfaedo, in provincia di Verona. “Un percorso durato quasi due anni – spiega la presidente Marcella Marconi –. Un biennio in cui abbiamo coinvolto in questa iniziativa gruppi di cuochi delle sagre del paese, che hanno inserito il piatto nel loro menù e con il quale hanno partecipato al Palio degli Gnocchi al Forte Tesoro, e così anche alcuni ristoratori della zona, anch’essi con questo piatto proposto all’interno dei loro locali. Tutti quanti loro hanno riscontrato grande entusiasmo e volontà nel dare un’identità riconosciuta a livello nazionale a questo piatto tradizionale e assolutamente tipico, che tanto ha da raccontare del territorio e delle sue tradizioni, a cominciare dalla pratica dell’alpeggio e della vita in malga”.
La ricetta tradizionale.
Gli Gnocchi della Lessinia sono fatti di pochissimi ingredienti: 500 grammi di farina di grano tenero, 500 grammi di acqua riscaldata a 75°C, sale quanto basta. A cottura ultimata vengono conditi con 150 grammi di burro e una miscela di formaggio grana e monte veronese vecchio grattugiati in misura 80 grammi e 50 grammi rispettivamente (dosi per 4 persone).
Il pero misso.
“Per quanto riguarda il Pero Misso la procedura è stata più semplice perché c’è già un’ampia letteratura su questo frutto e una bella tesi di laurea con ricerche ben fatte in termini di storicità e tradizione. Ricordiamo che il Pero Misso è Presidio Slow Food e anche per questo è conosciuto al di fuori del territorio della Lessinia”, conclude Marcella Marconi.