Negli ultimi anni, è aumentato tantissimo l’interesse verso i prodotti alimentari biologici.
Dal 2010 al 2020, anno considerato un vero e proprio spartiacque con l’emergenza sanitaria che ha consolidato la consapevolezza dell’impatto sull’ambiente di ogni scelta quotidiana, la crescita è stata del 180%.
Ad oggi, con una filiera consolidata sia quando si parla della grande distribuzione organizzata sia quando, invece, si cita la rete – gli alimenti bio si possono acquistare rapidamente e in sicurezza su portali certificati come quello di Farmacia CEF – il mercato del food legato all’agricoltura biologica è un punto di riferimento quotidiano per milioni di italiani che vogliono mangiare sano e sostenibile.
Orientarsi in questo ambito può non essere semplice se non lo si conosce bene. La buona notizia è che può bastare focalizzarsi solo su alcuni alimenti bio per avere maggiori certezze di alimentarsi in maniera sana.
Un esempio che si può chiamare in causa è quello dei prodotti da forno, dai crackers alle gallette, spesso presenti nella routine alimentare come spuntini veloci.
Può capitare che questi prodotti siano caratterizzati da una presenza, anche bassa, di pesticidi. Per prevenire, a lungo andare, il loro accumulo nell’organismo, si consiglia di consumarli biologici (diversi grandi brand li commercializzano con linee ad hoc dedicate al bio).
Quando si parla di residui di pesticidi, non si possono non menzionare gli alimenti di origine vegetale. Per dare qualche numero concreto ricordiamo che, secondo un dossier di Legambiente risalente al 2023, la loro presenza è frequente soprattutto nella frutta (sono stati riscontrati in quasi il 68% di quella inclusa nel campione).
Da non dimenticare sono casi specifici come quello della pesca, frutto la cui buccia è particolarmente permeabile da parte dei pesticidi.
Alla luce di ciò, se si ha intenzione di mangiare sano – obiettivo che va al di là, ormai lo sappiamo bene, del controllo del peso – è consigliabile acquistare frutta e verdura biologiche e a km 0. Come già accennato, oggi è molto facile riuscirci sia grazie all’efficienza della filiera distributiva, sia in virtù della presenza, anche poco lontano dalle grandi città, di cascine e aziende agricole che vendono direttamente i propri prodotti.
Essenziale è altresì fare attenzione al caffè, pianta spesso preda di parassiti e spesso trattata con pesticidi. Anche in questo frangente, per prevenire l’accumulo di pesticidi è il caso di orientarsi verso prodotti specifici. Nel caso del caffè, a denotare la provenienza da filiere biologiche – e sostenibile anche l’economia dei piccoli produttori locali – è il marchio internazionale FAIRTRADE.