La variante Omicron a Verona e in Veneto
La variante Omicron comincia a far paura anche a Verona e in Veneto, dopo che nei primi giorni sembrava essere meno diffusa rispetto alla Delta. Una delle proprietà della variante Omicron infatti è proprio la sua velocità nella diffusione, che preoccupa anche il governatore del Veneto Luca Zaia. Secondo dei ricercatori della Facoltà di Medicina LKS dell’Università di Hong Kong, l’Omicron infetta e si moltiplica 70 volte più velocemente rispetto alla Delta e al SARS-CoV-2. Allo stesso tempo però è meno infettiva. Il polmone attaccato presenta un’infezione da Omicron meno grave rispetto all’originale SARS-CoV-2.
I sintomi.
Tra i motivi della velocità di diffusione ci sono i tempi di incubazione della variante. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i sintomi iniziano a manifestarsi da tre a cinque giorni. Con i tempi così rapidi, quindi, la variante Omicron si diffonde molto più velocemente rispetto al SARS-CoV-2 e alla variante Delta.
Per Tim Spector, professore e capo del team Zoe Covid di ricercatori del Regno Unito, un caso della variante Omicron presenta dei sintomi molto simili a quelli di un raffreddore. Inizia infatti con mal di gola, naso che cola e mal di testa. Rispetto alla variante Delta e al SARS-CoV-2 originale, la perdita del gusto o dell’olfatto sembra essere ormai meno frequente, così come la febbre e la tosse.
Stando a degli studi su casi Omicron in Gran Bretagna, i pazienti riescono a guarire in media in cinque-sette giorni. Chi presenta sintomi come tosse e affaticamento, invece, resistono più a lungo. Nei casi per i quali le persone soffrono anche di mancanza di respiro, la situazione può durare fino a 13 giorni dopo.
Effetto vaccini.
Le campagne di immunizzazione hanno di certo portato alla mutazione del virus, ma allo stesso tempo a renderlo meno grave. In Gran Bretagna, ad esempio, si è notato che la maggior parte degli infetti da variante Omicron presenta sintomi lievi e in alcuni casi anche asintomatici. Un ulteriore aiuto viene dalla dose booster, che riesce a tenere alta la percentuale di copertura contro il virus.