Il sonno rappresenta una necessità fondamentale per il benessere fisico, mentale ed emotivo: riposare nel modo corretto regola il metabolismo e aiuta il cervello a eliminare le tossine dal tessuto neurale, elaborare informazioni e migliorare l’apprendimento, riducendo inoltre stress e ansia. Eppure, in Italia, 7 persone su 10 sono insoddisfatte della qualità o della durata del proprio sonno (72,3%) e oltre la metà afferma di avere difficoltà ad addormentarsi (58%).
È quanto emerge dall’Osservatorio Unobravo sui problemi del sonno in Italia, realizzato dal servizio di psicologia online per approfondire il tema e indagare il modo in cui tali problematiche rischiano di influire sul benessere psicologico delle persone. L’Osservatorio ha raccolto e analizzato i risultati relativi al test di screening gratuito e anonimo Insomnia Severity Index e le risposte raccolte attraverso un sondaggio condotto su un campione della base utenti di Unobravo.
Stanchezza, risvegli precoci e irritabilità: le conseguenze del sonno disturbato
I problemi del sonno possono avere un impatto molto serio sulla vita quotidiana. A livello nazionale, più della metà degli italiani coinvolti nell’analisi di Unobravo (55,4%) sperimenta almeno una delle quattro principali conseguenze di un sonno disturbato, ovvero: sensazione di stanchezza e spossatezza durante l’intera giornata (40,2%), continui risvegli notturni o precoci (26,5%), calo delle capacità cognitive (19,8%) e aumento dell’irritabilità e dell’impulsività (14,7%).
A Verona e in Veneto.
In linea con la media nazionale, in Veneto il 56,3% dei rispondenti accusa almeno uno degli effetti sopracitati. Tra i più colpiti ci sono gli abitanti della provincia di Verona, con il 21,6% degli intervistati che accusa almeno uno dei quattro sintomi. Seguono Padova (20,2%), Treviso (18,8%), Venezia (17,7%) e Vicenza (13,1%). I problemi legati al sonno sembrano invece impattare meno chi abita nelle province di Belluno (5,3%) e Rovigo (3,2%)
La Regione, in particolare, registra la percentuale più alta d’Italia (79,4%) per quanto riguarda coloro che tra i sintomi evidenziano un sonno non ristoratore, con conseguente stanchezza e scarsa energia durante il giorno. Questo sintomo è particolarmente sentito nelle province di Verona (22,3%), Padova (20,5%) e Treviso (19,6%).
Il 43% dei veneti afferma invece di soffrire di risvegli notturni con difficoltà a riprendere sonno e risvegli precoci al mattino. A soffrirne sono soprattutto gli abitanti nelle province di Padova e Venezia (entrambi al 21,5%), mentre i veronesi sono in terza posizione con il 19,8%.
In Veneto una persona su tre (34,4%) sostiene poi di avere difficoltà cognitive, con fatica a concentrarsi al lavoro o a scuola durante la giornata: effetti che riguardano specialmente veneziani (22,7%) e veronesi (21,6%), seguiti da trevigiani (19,6%) e padovani (16,5%).
Infine, il 23,4% manifesta frequente irritabilità e comportamenti istintivi o aggressivi, un problema che si riscontra soprattutto in provincia di Padova (27,3%) Treviso (21,2%) e Verona (18,2%).
Genitorialità: come influisce sul sonno nelle province venete
A interferire sul sonno dei veneti concorrono anche i pensieri legati alla genitorialità: oltre 7 genitori veneti su 10 riconoscono alle responsabilità genitoriali un ruolo di rilievo sul mancato riposo. A livello provinciale, a Vicenza tre persone su quattro (75%) ritengono che l’essere genitori influenzi il sonno, ma è a Padova che si riscontra la percentuale più alta di coloro che riconducono ai propri figli la “causa principale” del sonno disturbato (15,8%). I bellunesi, d’altro canto, sono tra i meno toccati dal problema: il 33,3% afferma infatti che i pensieri relativi alla genitorialità non influenzano in alcun modo il sonno.
A Padova, Treviso e Venezia il lavoro disturba il riposo
Il lavoro rappresenta un altro “nemico” del riposo per quasi 8 veneti su 10 (79,5%), per i quali la sfera lavorativa ha un’influenza sui problemi del sonno: moderata per il 50,9%, significativa per il 24,8% e principale per il 3,8% dei rispondenti.
Guardando nel dettaglio le province venete, i padovani sono i più toccati: il 34% indica infatti un’influenza rilevante della propria professione sul riposo. Seguono gli abitanti di Treviso (33%) e Venezia (30,4%). In provincia di Verona, invece, si registra la percentuale più alta della regione considerando coloro per i quali il lavoro non ha alcuna influenza sui problemi di sonno (23,4%).
“È fondamentale prendersi cura del proprio sonno per assicurarsi una vita qualitativamente migliore. Dormire poco o male può compromettere la salute sotto tanti punti di vista, sia a livello fisico che mentale, arrivando anche alla manifestazione di disturbi come depressione o ansia”, spiega la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo. “Per questo è fondamentale non sottovalutare i sintomi e rivolgersi a un medico, per individuare eventuali patologie mediche sottostanti, o a uno psicologo online o in presenza, che sarà in grado di accompagnare la persona in un percorso dedicato per individuare e intervenire su pensieri disturbanti, ansie, paure o stress che potrebbero impedire un riposo sereno”.