Il padre del neorealismo italiano scelse Valeggio sul Mincio per il suo primo film a colori.
Ambientata durante la terza guerra d’indipendenza, la celebre pellicola di Luchino Visconti con cui il regista inaugurò la sua produzione cinematografica a colori fu girata per buona parte a Verona, nelle campagne circostanti Valeggio sul Mincio e nella frazione di Borghetto.
Fu qui che Visconti ricostruì la provincia rurale di una Verona popolata dalle truppe austriache, che si apprestavano alla battaglia che si svolse a Custoza nel giugno del 1866, offrendo un eloquente spaccato di vita dell’Italia post-unitaria e di un Veneto ancora conteso. Le riprese di Senso, che richiesero una lunga e accurata preparazione per il proposito da parte del Conte Rosso di una fedele ricostruzione storica, iniziarono sabato 29 agosto del 1953.
Il complesso equipaggiamento occorrente per la rievocazione di alcuni episodi della storica battaglia, consistente in circa tremila divise militari ed un completo armamento di fucili e cannoni, fu accorpato nell’edificio delle scuole comunali di Valeggio sul Mincio, dove furono inoltre allestiti una sartoria, un’armeria e un parco ippico con diverse centinaia di cavalli destinati ai reparti dell’esercito italiano e austriaco, oltre a fungere come centro di reclutamento e di addestramento delle comparse.
Nonostante le trasformazioni scenografiche che si resero necessarie per eliminare dal campo delle riprese i pali e le antenne degli impianti elettrici, i fili del telefono e del telegrafo, così come i serbatoi dell’acqua e i silos, restano riconoscibili le cornici del ponte ligneo di Borghetto e di quello visconteo, sul quale furono costruiti due praticabili di 50 e 30 metri per lo scorrimento della macchina da presa tramite il carrello.