Nel 983 l’imperatore Ottone II concesse al paese privilegi e autonomia.
Abitata fin dall’Età del Bronzo, la zona assunse in epoca romana un ruolo di rilievo nelle rotte commerciali verso i territori germanici grazie alla sua posizione strategica sul lago Benacus (ribattezzato poi lago di Garda). Tra l’888 e il 961 i re Berengario I e II proclamarono Lazise “villa libera”, qualificandola come terra non soggetta al controllo di alcun feudatario.
Nel 983 Lazise ottenne dall’imperatore del Sacro Romano Impero e re d’Italia Ottone II di Sassonia il privilegio di imporre diritti di transito e di pesca, tra i quali il teloneo, un dazio romano che colpiva l’entrata e la circolazione di prodotti e merci di consumo, e il ripatico, un antico tributo feudale corrisposto per poter disporre della riva del lago per attraversarlo, approdarvi o sostarvi. Oltre ad un’ampia autonomia commerciale, l’imperatore ottoniano concesse al borgo il diritto di fortificarsi, rendendo di fatto Lazise il primo comune libero d’Italia.