La grotta Tanella, a Pai di Sopra, nel comune di Torri, si sviluppa nel cuore del Monte Baldo per oltre 400 metri.
In località Pai di Sopra, nel comune di Torri del Benaco, alle pendici del Monte Baldo, la grotta Tanella si estende per oltre 400 metri nel cuore della montagna. Oltre a un elevato numero di stalagmiti e stalattiti, al suo interno si trova uno specchio d’acqua, generato da una sorgente perenne, che un tempo veniva utilizzato per alimentare un acquedotto comunale attivo fino alla fine degli anni Sessanta.
La storia della grotta, ricostruita tramite la raccolta delle testimonianze orali della popolazione locale, associa a Pietro Aloisi, un mutatore torresano emigrato in Nord America, il primo scavo della galleria nella montagna. L’operazione, per il quale Aloisi rientrò dall’America nel 1915, fu effettuata nella speranza di intercettare un lago sotterraneo, la cui acqua sarebbe potuta essere sfruttata per uso idroelettrico. Dopo aver scoperto il lago-sifone, gli scavi si interruppero di colpo, per motivi tuttora sconosciuti, nel 1925, quando Aloisi si arrestò senza completare l’opera, a circa 50 metri dal nuovo lago e dopo averne scavati più di 130 nell’arco di circa dieci anni.
Nonostante l’interruzione degli scavi, la grotta diventò fin dagli anni Trenta del Novecento un’apprezzata meta speleoturistica del lago di Garda, date anche le molteplici e suggestive formazioni calcaree presenti al suo interno, tipiche delle grotte soggette a fenomeni di carsismo. Nel 1932, infatti, un certo Stefano Cavallari si adoperò per allargare il foro di collegamento tra la galleria artificiale e la grotta naturale, con l’obiettivo di facilitare il passaggio dei turisti, che con il costo di dieci centesimi potevano effettuare una visita guidata alla cavità.
La grotta Tanella, bonificata dai resti metallici delle tubazioni del vecchio acquedotto agli inizi degli anni Duemila, è tuttora visitabile e integralmente percorribile.