Vicolo Ostie, in prossimità di Porta Borsari, prende il nome dai primi pedaggi richiesti per l’accesso in città.
Traversa di corso Porta Borsari, in prossimità del principale ingresso della città romana, che immetteva via Postumia sul decumano massimo, vicolo Ostie deve il suo toponimo ai tributi richiesti per l’accesso in città.
La denominazione è infatti doppiamente collegata a porta Iovia, con la quale in epoca romana si identificava Porta Borsari per la presenza del vicino tempio dedicato a Giove Lustrale, che fungeva da posto di blocco per chiunque volesse entrare a Verona. Il termine latino “ostium”, difatti, significa “porta”, così come il sostantivo “ostiarium” indicava il tributo da pagare per aver accesso alla città.
Trattandosi di uno dei pochi toponimi dalla matrice latina giunto immutato fino ai giorni nostri, il nome del vicolo risulta essere uno dei più antichi di Verona.