Nel 1913 il pittore austriaco soggiornò a Tremosine per poter osservare da lontano la località della sponda veronese.
Tra il mese di luglio e agosto del 1913 Gustav Klimt intraprese un viaggio nell’Alto Garda. Giunto a Tremosine, affittò una stanza affacciata sul lago presso l’albergo Morandi, sulla cui parete d’ingresso dal 2003 è presente una targa che ne ricorda la permanenza come massimo esponente della secessione viennese.
La scelta della località bresciana da parte dell’artista fu determinata dal proposito di Klimt di allestire una postazione di pittura che gli consentisse di osservare Malcesine da lontano. Il pittore, infatti, aveva individuato il paese della sponda veronese come soggetto dei suoi prossimi quadri, proprio come lo fu per i disegni che Goethe realizzò nel primo viaggio in Italia 127 anni prima.
Grazie anche alla possibilità di avvalersi di una barca per sperimentare diverse prospettive e profondità della riva opposta, Klimt dispose nel porto della frazione di Tremosine di Campione del Garda la propria postazione fissa. Al suo interno vi collocò, oltre al cavalletto, un singolare cannocchiale, che gli consentiva non solo di avvicinare l’immagine, ma soprattutto di appiattirla nella luce, secondo un effetto più congeniale al suo stile pittorico.
Qui il pittore realizzò La chiesa di Cassone e Veduta di Malcesine, la cui tela fu però distrutta nel 1945 nell’incendio che i tedeschi in ritirata appiccarono al castello di Immendorf, nel quale i quadri con i soggetti gardesani erano custoditi insieme ad altri capolavori klimtiani proprio per sfuggire alle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale.