Lo scrittore e drammaturgo tedesco fu fermato dalle autorità veneziane con il sospetto di spionaggio.
Nell’autunno del 1786 Johann Wolfgang von Goethe intraprese il suo primo viaggio in Italia. Dopo aver visitato Trento e Rovereto, il 12 settembre si fermò a Torbole per poi raggiungere Malcesine in barca. Qui, colpito dalla bellezza del castello scaligero, sostò per redigere uno schizzo della fortificazione. Colto dalle autorità veneziane nell’atto di abbozzare il disegno, il poeta fu fermato e tratto in arresto con il sospetto di essere una spia austriaca.
Confermata la sua identità lo scrittore fu poi rilasciato e, nonostante la disavventura, decise di posticipare la sua visita a Verona e di trattenersi a Malcesine anche il giorno successivo, affittando una stanza affacciata sul lago alla locanda Aquila Nera, che oggi porta il nome di hotel San Marco.
A ricordare questo breve ma accidentato soggiorno sul lago di Garda, oltre alle pagine dell’opera Viaggio in Italia, che Goethe pubblicò nel 1816 al termine del suo Gran Tour italico, a Malcesine sono state apposte due targhe, una indicante il luogo in cui il poeta sostò per disegnare e l’altra che segnala l’albergo nel quale egli alloggiò le notti del 13 e 14 settembre.
Nel 2004, inoltre, il Comune di Malcesine, avvalendosi della collaborazione del museo “Casa di Goethe” di Roma, sorto nell’appartamento dove lo scrittore soggiornò durante la sua permanenza nella capitale, ha dedicato al poeta tedesco una sala del castello che tanto lo affascinò e che oggi, per omaggiarne il passaggio, custodisce su una delle sue terrazze un busto in bronzo con l’effige del suo volto.