Parte sabato 1° ottobre, con la proposta di quattro spettacoli, la seconda parte della rassegna “Il teatro nei quartieri” 2022.
Da oggi, sabato 1° ottobre, si riapre il sipario de “Il teatro nei quartieri”, la rassegna pensata per portare il teatro in mezzo alla gente, nei quartieri e nelle periferie della nostra città. La manifestazione, che si avvale dell’organizzazione di Modus con la direzione artistica di Andrea Castelletti, ha l’obiettivo di unire un’occasione di divertimento con la proposta di un teatro di qualità.
“Per la nostra amministrazione la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e culturale è un tema estremamente importante”, ha affermato l’assessore al decentramento Federico Benini. “Siamo per questo promotori e sostenitori di iniziative come questa, una sicura occasione di partecipazione e arricchimento culturale per tutti”.
L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti disponibili, previa prenotazione utilizzando il sistema on line sul sito www.ilteatroneiquartieri.it. Informazioni al 340 5926978 – info@modusverona.it.
Programma della rassegna.
Si comincia sabato 1° ottobre, con inizio ore 20.45, al Circolo primo maggio di Montorio, dove andrà in scena la compagnia veneziana Tuttinscena con la commedia “Non aprite quell’armadio”. Il secondo appuntamento sarà venerdì 14 ottobre, ore 20.45, al Teatro di Cadidavid con la compagnia Luci della Ribalta di Bolzano e la commedia “Cose dell’altro mondo” (che sostituisce il previsto “Riccardo Perso” di Ippogrifo Produzioni).
In novembre, venerdì 18, sempre alle ore 20.45, sarà la volta della compagnia vicentina Theama Teatro che porterà alla sala Virgo Carmeli, Golosine, la commedia dialettale “La scola del matrimonio”, liberamente tratta dal genio comico di Molière con innesti da canovacci della commedia veneta.
La rassegna si chiuderà al Teatro di San Massimo domenica 18 dicembre, ore 16, con la compagnia padovana Barabao Teatro con la “Patatrak” che coniuga una sana comicità con il sentimento di gratitudine verso l’operato della Protezione civile. Attori allenati come artisti del circo, portano in scena quattro personaggi con una vita quotidiana come tutti noi, ma destinati ad essere angeli custodi, senza ali, con invece caschi gialli, per il bene comune.